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TICINOMadri affidatarie: false denunce contro gli ex? I figli subito affidati ai padri!

19.03.13 - 13:00
Papageno: in nome dei figli e dei futuri padri
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Madri affidatarie: false denunce contro gli ex? I figli subito affidati ai padri!
Papageno: in nome dei figli e dei futuri padri

Capita sovente che madri, magari "consigliate" dai loro avvocati o da terze persone, denunciano penal­mente gli ex mariti o ex compagni. Le denunce più gettonate: abuso d’impianti di telecomunicazione (te­lefono), minacce, violenze domesti­che e percosse, violenza carnale, coazione e, dulcis in fundo, abusi sessuali su sé stesse e/o sui figli (so­litamente in età scolare o puberale). Scopo finale: colpire e danneggiare gli ex, crearsi vantaggi per la causa civile di separazione e divorzio, ma, soprattutto, allontanare i padri dai loro figli (mobbing e alienazione ge­nitoriali).

Di seguito 4 casi reali e verificati

1.

Una madre fa mettere sotto con­trollo il suo telefono e non risponde (volutamente) alle telefonate dell’ex marito o ex compagno che chiama per poter parlare coi figli: egli chiama ripetutamente perché né lei né i figli rispondono. Preoccupato, il padre chiama e richiama più volte. Scatta la denuncia e il padre viene condannato per abuso d’impianto di telecomunicazione per aver inquie­tato e importunato i membri del nu­cleo materno.

2.

Una madre si graffia da sola ed accusa il marito da cui vive separata d’esserne il colpevole; per di più lo accusa di abusi sessuali sui due figli d’età inferiore ai 10 anni. La polizia, scava e accerta che è stata la donna a ferirsi da sola per incolpare il marito ed allontanarlo dai figli. La donna ammette. Il padre viene scagionato anche dalle accuse di abusi sessuali, dubitando che la madre lo abbia anche per questo accusato falsa­mente.

Il padre, dopo mesi d’inchie­sta, durante i quali non ha potuto in­contrare i figli, viene scagionato e la madre condannata per la prima falsa accusa per denuncia mendace ad una multa di 200 fr (è questa la pena commisurata al reato per una così grave falsa denuncia??). I figli an­cora oggi sono affidati alla madre!!

3.

Una decina d’anni fa, un padre, rientrando dal lavoro, trova sul­l’uscio di casa la Polizia ad aspet­tarlo: "Prego, ci segua!" Viene informato che la moglie lo ha denun­ciato per violenza carnale su sé stessa e gravi abusi sessuali sui figli (sodo­mia).

Rimane incarcerato per un mese e mezzo! Nel frattempo la madre si trasferisce in Svizzera ro­manda portando con sé i figli di 5 e 10 anni di età. Dopo anni di inchieste e perizie, il padre viene assolto e ri­sarcito dallo Stato. La madre è stata pure periziata e sono state valutate le sue capacità genitoriali. È stato ac­certato che ha messo in atto sui figli una gravissima alienazione genito­riale contro il padre, al tal punto che quest’ultimo da 10 anni non riesce ad avere un rapporto coi figli i quali sono ancora convinti di aver subito gravi violenze dal papà (è un fenomeno psicologico studiato e conosciuto). Lo rifiutano, nonostante sia stato accertata la sua totale inno­cenza. Nel 2006, gli specialisti coin­volti e il procuratore pubblico romandi avevano chiesto insistente­mente all’autorità preposta che i figli fossero tolti alla madre e, dopo un graduale percorso in istituto, affidati al padre. Ciononostante i figli sono sempre rimasti affidati alla madre alienante. Dopo numerose decisioni, ricorsi e contro-ricorsi, questa estate un nuovo giudice (una donna!) ha in­fine imposto ai figli adolescenti, con­tro la loro volontà, una terapia per ristabilire il loro rapporto col padre, negando l’effetto sospensivo della decisione ad un eventuale ricorso dei minori o della madre. Ricorso che, come al solito, è stato inoltrato dagli avvocati del nucleo materno. La madre è sotto procedimento penale per aver violato il suo dovere d’edu­cazione verso i figli minorenni e per averli esposti a pericoli per il loro sviluppo fisico e psichico (art 219 CPS). I procedimenti civile e penale di questa vicenda sono oramai in corso da circa 10 anni. Tuttavia, men­tre i lenti accertamenti del caso pro­cedono, i figli tuttora minorenni inspiegabilmente restano affidati alla "madre". Il terzo figlio, appena rag­giunta la maggiore età, ha voluto e potuto cambiare il cognome, da quello del padre (innocente) a quello della madre (colpevole di gravi false denunce e di alienazione genitoriale).

4.

Una madre nel 2008 prende i due figli e parte per la Francia, lasciando il marito e padre dei suoi figli in Ti­cino. Lo denuncia nel contempo per maltrattamenti fisici e psicologici su di lei e i figli di 2 e 6 anni. Il padre è assolto. Da allora, la donna vive sem­pre in Francia assieme ai figli che continua ad educare e accudire; tra­sloca più volte e ha delle relazioni af­fettive con altri uomini, con cui pure coabita. Nell’estate 2011, l’ennesima denuncia infamante: abusi sessuali sui suoi due figli di 5 e 9 anni, in pre­senza dei due figli preadolescenti del­l’attuale compagna del padre.

Durante l’inchiesta penale tuttora in corso (sono già trascorsi 1 anno e 6 mesi) il padre non ha contatti coi due figli. Di questi giorni la co­municazione di chiusura dell’istru­zione penale da parte del procuratore pubblico, in cui prospetta l’emana­zione di un decreto di abbandono nei confronti del padre per i reati di mi­naccia, atti sessuali con un fanciullo, molestie sessuali e violazione del do­vere di assistenza o educazione: il de­creto di abbandono quando sarà passato in giudicato equivarrà a una decisione finale assolutoria.

Tutelare i figli affidandoli ai padri! 

Ora, alla luce di quanto sopra de­scritto, appare evidente che tali infa­manti false denunce non possono e non devono rimanere impunite. Il padre non può continuare ad essere sempre trattato da "presunto colpe­vole" e la madre da "presunta vittima innocente". L’autorità deve intervenire in modo deciso, adeguato e commisu­rato alla gravità dei fatti e delle preve­dibilissime conseguenze, a tutela dei minori coinvolti, rimuovendo con ef­fetto immediato la custodia dei figli a queste madri e affidandoli, immedia­tamente o gradualmente, ai padri. Nella pratica, al contrario, tutto pro­cede come se nulla fosse! Le madri re­stano impunite o punite in modo del tutto inadeguato ed inaccettabile, ad­dirittura le si autorizza a continuare ad "educare e accudire" i figli. Qualcuno vuole farci credere che sia davvero questo il "bene dei figli"? Dove sta il buon senso e la parità di trattamento? I figli sono privati per lunghi mesi dei padri, presunti colpevoli, e i padri dei figli! Invece, alle madri, colpevoli, vengono lasciati in affidamento i figli (con tutti i privilegi ed i diritti che ne conseguono!), senza che qualcuna delle autorità preposte muova un solo dito per porre fine all’opera di deva­stazione psico-fisico-sociale e spiri­tuale di questi fanciulli, innocenti ed indifesi prima di chiunque altro.

Ai sedicenti tutori del "bene dei mi­nori", una sola e ferma parola: "Vergo­gna!"

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