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O ESTRANHO CASO DE ANGÉLICAPrima svizzera dell'ultimo capolavoro di Manoel de Oliveira

11.03.13 - 09:45
Domani alle 20:30 al cinema Iride
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Prima svizzera dell'ultimo capolavoro di Manoel de Oliveira
Domani alle 20:30 al cinema Iride

LUGANO - Prosegue la rassegna organizzata dal cineclub LuganoCinema93 dedicata a Cinema e Fotografia

Martedì 12 marzo alle 20.30 al cinema Iride verrà presentato, in prima svizzera, il film "O Estranho Caso de Angélica" del grande regista portoghese Manoel de Oliveira, con Pilar Lopez De Ayala e Felipe Vargas; in versione originale con i sottotitoli in italiano.

 

La serata è presentata dal giornalista cinematografico Antonio Mariotti.

 

Il film - Il giovane fotografo Isaac, che vive in una pensione di Régua, riceve nel mezzo della notte la telefonata di una ricca famiglia che desidera fare l’ultima fotografia alla loro giovane figlia Angelica, morta pochi giorni prima del suo matrimonio. Il fotografo corre nella casa in cui c’è stato il lutto e alla prima occhiata lanciata alla defunta scorge la sua rara bellezza. Nel fotografarla sembra che la bella Angelica riviva e Isaac non può fare a meno di innamorarsene alla follia. Questo sentimento diventa così devastante da renderlo quasi folle…

 

Il regista - Manoel Candido Pinto de Oliveira è nato a Oporto, Portogallo, l'11 dicembre 1908, da una famiglia della borghesia industriale. De Oliveira ha iniziato ad interessarsi al cinema molto giovane, grazie al padre che lo portava a vedere le pellicole di Chaplin e Max Linder. De Oliveira ha studiato al Colegio Universal, a Porto, e poi al Colegio Jesuita de La Guardia, in Galizia. A vent'anni Manoel de Oliveira si iscrive alla scuola per attori cinematografici fondata da Rino Lupo e partecipa come comparsa, insieme al fratello Casimiro, al film Fatima Milagrosa (1928). All'inizio degli anni trenta de Oliveira e, con il fotoamatore Antonio Mendes, comincia a girare Douro, Faina Fluvial, (1931), ispirato al film di Walter Ruttmann Berlino Sinfonia di una grande città(1927).

 

Nel 1942 Manoel de Oliveira gira il suo primo lungometraggio, Aniki-Bobo, ma i progetti successivi non riescono a trasferirsi dalla carta alla pellicola per mancanza di appoggio finanziario, e il regista e costretto a lavorare nell'azienda agricola.


Nel 1955 de Oliveira è in Germania, per studiare il colore presso i laboratori AGFA, e l'anno dopo gira il documentario Il Pittore e la città (1956). Negli anni sessanta il lavoro di Manoel de Oliveira comincia ad essere riconosciuto in campo internazionale con un omaggio al Festival di Locarno nel 1964, e una rassegna della sua opera alla Cinemathèque di Henri Langlois, a Parigi, nel 1965.


Nel 1971 de Oliveira gira Passato e presente, grazie all'appoggio della Fondazione Gulbenkian che inizia a sostenere economicamente la cinematografia portoghese. Dagli anni ottanta la carriera di Manoel de Oliveira e stata costellata di premi e riconoscimenti, e l'anziano regista ha mantenuto l'incredibile ritmo di lavoro di un lungometraggio l'anno.

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