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ITALIA / VENEZUELAMissoni: recuperare l'aereo, missione impossibile?

12.01.13 - 21:25
Le autorità venezuelane e quelle italiane si stanno accordando per un proseguimento delle ricerche oltre i previsti otto giorni
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Missoni: recuperare l'aereo, missione impossibile?
Le autorità venezuelane e quelle italiane si stanno accordando per un proseguimento delle ricerche oltre i previsti otto giorni

CARACAS - Passo avanti nella vicenda dell'aereo scomparso in Venezuela a Los Roques con Vittorio Missoni e altri tre italiani a bordo. Secondo l'ambasciata italiana a Caracas "da una traccia di un radar militare venezuelano si riesce a identificare il punto" in cui "avrebbe improvvisamente perso quota" l'aereo. Altre fonti vicine alle ricerche rilevano che a essere stato individuato è l'ultimo punto della traiettoria del velivolo: un dato significativo, anche se non si tratta necessariamente del luogo in cui l'Islander ha probabilmente perso quota.

Quella dove si stanno impegnando in queste ore le ricerche rimane comunque una zona dove "i fondali arrivano fino a 2 mila metri di profondità, troppi per le strumentazioni momentaneamente disponibili".

Individuare, ed eventualmente recuperare, l'aereo è "certamente difficile" ma non "una missione impossibile", ha spiegato l'esperto Marco Taviani, ricercatore dell'ISMAR-CNR, che ricorda come sia possibile utilizzare un robot-sottomarino guidato da una nave oceanografica o di ricerca. "Le autorità venezuelane e quelle italiane si stanno accordando per un proseguimento delle ricerche oltre i previsti otto giorni, concentrando le risorse in un'area definita e utilizzando i mezzi che siano maggiormente utili", ha ricordato l'ambasciata italiana a Caracas.

L'annuncio della traccia radar arriva quindi una settimana dopo il momento in cui - verso le 11,30 del 4 gennaio - il bimotore con i quattro italiani (Missoni, la moglie Maurizia Castiglioni e i coniugi bresciani Foresti), oltre ai due piloti venezuelani (German Merchan e José Ferrer), è scomparso pochi minuti dopo il decollo dalla Gran Roque, la principale delle isole dell'arcipelago.

La notizia giunge sulla scia delle ricerche portate avanti senza sosta da parte delle autorità venezuelane. Nei giorni scorsi è giunto d'altro lato a Caracas un team di esperti italiani per prendere parte in modo congiunto ai tecnici locali nelle ricerche. Gli esperti si sono in questi giorni impegnati in diverse aree, nelle acque a sud-ovest e a nord-ovest, compresa l'area di Curazao e Bonaire (Antille olandesi). Uno dei 'quadrantì a quanto pare più rilevante è un triangolo di mare compreso tra 10 e 13 miglia dalla piccola pista di decollo di Gran Roque. La zona che è stata setacciata finora è comunque vastissima.

Nelle ultime ore, la stampa locale ha d'altra parte confermato che la società 'Transaereo 5074 c.a.', proprietaria del bimotore, non aveva l'autorizzazione dell'aeronautica di Caracas. "Avevano iniziato l'iter per avere la licenza, che era però ancora aperta", hanno precisato fonti della capitale.

In queste ore si è d'altra parte saputo di un altro altro incidente nei cieli venezuelani. Un Cessna ha dovuto atterrare su una spiaggia in un villaggio mentre era in volo diretto verso Caracas. L'aereo era decollato poco prima dall'isola di Margarita, un'altra nota località di turismo dei Caraibi, non lontana da Los Roques. Ha avuto, precisa la stampa, un guasto a uno dei due motori.

 

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