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ENOGEOGRAFIAIl Ticino in bottiglia

18.12.12 - 14:30
Irriverente derby di seduzione a colpi di barrique
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Il Ticino in bottiglia
Irriverente derby di seduzione a colpi di barrique

Sono vari i criteri che determinano la qualità di un vino. Oltre all'ambiente pedoclimatico - inteso come tipo di terreno, influssi climatici, ed esposizione - il vitigno e il tipo di vinificazione hanno importanti influssi. 

Ogni vite presente nello stesso terreno produce frutti unici, ogni terreno ha una sua composizione minerale e organica, ogni versante è diversamente inclinato, ogni territorio ha caratteristiche specifiche... Come può un prodotto rappresentare una regione? Soprattutto una regione così eterogenea come il nostro Ticino?
 
Enrico e Matteo, l'enfant prodige e l'enfant terrible della viticoltura ticinese, sono amici produttori che hanno deciso di cimentarsi nell'impresa per la prima volta nel 2002. Piccoli produttori che hanno in comune oltre all'amore per quello che fanno anche una gran voglia di divertirsi e una coinvolgente gioia di vivere. E così, in un'unica sorprendente cuvée, hanno riunito ciascuno una propria barrique. Il numero 4 sull'etichetta riporta a una parte anatomica dei due. Il dettaglio delle "indicazioni anatomiche" è rigorosamente impresso sul turacciolo (che è diventato per questo motivo un tappo da collezione) e non è visibile se non dopo aver stappato la bottiglia.
 
Il piacere e il divertimento della prima produzione hanno man mano attirato altri amici nel gruppo. E così si sono aggiunti, in rigoroso ordine alfabetico, Giancarlo, Giorgio, Nicola C., Nicola M., e Raffaele. Quatar ciapp, in seguito un cü, e a dipendenza dell'annata, un pipistrell (di un fantomatico pigiatore immerso nella botte fino alla vita), una brügna (pigiato interamente da donne), uno sgnuff (?), ...   Alla mia domanda sul significato di sgnuff Enrico sorride. La storia è lunga, molto lunga, legata al Sopraceneri, di un produttore un po' strano che vive abbarbicato su una torretta... Per conoscerla bisogna prendersi il tempo di una visita in cantina.  Non sono cose che si possono riassumere in poche parole. E mentre me ne parla il suo viso si illumina.
 
Ma questo vino non è solo divertimento. La qualità ottenuta parla di un vino irriverentemente seducente. La seduzione di un Ticino che dà il meglio di sé, da nord a sud, inizialmente merlot in purezza e in seguito con alcune piccole aggiunte di vitigni resistenti. Al termine di una loro produzione i simpatici satanassi, dopo essersi guardati negli occhi compiaciuti per essere riusciti a preservare l'identità del Ticino nella sua interezza, hanno però fatto scattare la scintilla della concorrenza alla paternità del miglior terroir. La contesa tra Sotto e Sopraceneri, diatriba che si perde nella notte dei tempi, è quindi partita con grande impeto e discreto fairplay. 
 
Siamo alle porte del primo storico derby. Criteri di base: merlot in purezza e stesse rigorose tecniche di vinificazione. Il primo a entrare in campo sarà  il Sottoceneri, che vedrà la luce dei riflettori poco prima di questo Natale. Nell'organico del sud si è aggiunto Sacha, che aumenterà sicuramente il potenziale. Per il Sopraceneri dovremo aspettare l'anno prossimo. Questo darà la possibilità al secondo di studiare bene l'avversario e di pianificare la mossa che potrebbe portare il titolo a nord del Ceneri. Saranno i consumatori, come sempre, che definiranno il risultato a suon di cincin.  E il risultato alla moviola sarà naturalmente opinabile, con grande divertimento degli amici. 
Alla faccia dei presunti opinion leader. 
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