Cerca e trova immobili

INLINE HOCKEYSimon Majek: "Ho vinto tre titoli svizzeri ma ho ancora fame"

15.11.12 - 07:03
L'attaccante storico del Pregassona Rangers, passato nel 2012 al Rossemaison, è un talento genuino dell'inline hockey e attivo promotore di questo sport a livello ticinese
None
Simon Majek: "Ho vinto tre titoli svizzeri ma ho ancora fame"
L'attaccante storico del Pregassona Rangers, passato nel 2012 al Rossemaison, è un talento genuino dell'inline hockey e attivo promotore di questo sport a livello ticinese
SPORT: Risultati e classifiche

LUGANO - Oltre all’hockey su ghiaccio, la Svizzera offre un’altra possibilità per giostrare sui pattini: l’inline hockey. Questa disciplina si pratica con delle rotelle al posto della lama ed è molto praticata in Svizzera. Anche in Ticino ci sono molti appassionati nonostante negli ultimi anni questo movimento abbia subìto un’involuzione. A fine anni ’90 c’era il grande Pregassona Rangers che ha fatto incetta di trofei, ma che lentamente si è indebolito, fino a retrocedere nella Lega Cadetta. Uno dei pilastri di questa squadra è stato per molti anni Simon Majek, un talento genuino e che ha vinto con la compagine ticinese due titoli (1998, 2000). A inizio 2012 però, il 35enne si è trasferito nel canton Jura al Rossemaison, conquistando il suo terzo campionato personale.

Simon Majek, cosa si prova a vincere terzo titolo di campione svizzero di inline hockey?
“Sono estremamente felice soprattutto perché sono passati dodici anni dall’ultimo alloro vinto. All’epoca in Ticino c’era ancora un movimento molto importante dell’inline hockey e la squadra era davvero forte”.

Come mai hai deciso di trasferirti a Rossemaison?
“Essendo la disciplina andata un po’ indietro negli ultimi anni in Ticino, non avevo più voglia di lottare per le ultime posizioni con i Rangers. Il livello era diventato parecchio basso e io all’età di 35 anni mi reputavo ancora in grado di fare buone cose. Ho quindi scelto il Rossemaison che mi ha subito intrigato: ha una struttura importante, fa molto per i giovani e lotta sempre per il titolo. Inoltre nel canton Jura questo sport è vissuto in maniera molto forte, la gente ti riconosce addirittura per strada e ti fa sentire importante”.

Chi vince il campionato quali vantaggi ha?
“Il vincitore partecipa a un torneo per decretare il campione europeo per squadre insieme alle migliori compagini europee. Siamo sette nazioni: Svizzera, Germania, Inghilterra, Danimarca, Austria, Polonia e Olanda”.

E a livello mondiale quali altre squadre esistono?
“Russia, Canada, Pakistan, Australia e Israele, ma a parte quest’ultima le altre nazioni non hanno ancora partecipato a delle manifestazioni internazionali ufficiali. Credo che sia un problema di budget, ma la federazione internazionale sta facendo un gran lavoro ed entro pochi anni ci saranno i mondiali di inline hockey”.

Come giudichi il movimento ticinese attuale?
“In Ticino c’è stata un’involuzione lenta e dolorosa a causa dello scarso lavoro svolto dall’inizio del 2000 in poi. Bisognava promuovere questo sport a tutti i livelli, invece attualmente il Ticino conta molto poco a livello svizzero. Esistono quei personaggi chiave che lavorano tantissimo e ci mettono anima e cuore, ma bisogna riconoscere che non sono tanti e che il campanilismo ha fatto davvero male a questo sport. Ci vogliono personaggi nuovi, competenti, che sappiano lavorare insieme e che siano uniti da obiettivi comuni a lungo termine”.

E tu sei uno di questi personaggi-chiave?
“Nel 2011 ho messo in piedi una scuola inline per bambini a partire dai 5 anni e in meno di 4 mesi, siamo riusciti a costruire una squadra di categoria Mini, che i Rangers non avevano più da qualche anno. È stata un’esperienza nuova e arricchente”.

Quali sono i tuoi obiettivi in questo sport?
“Sono diventato “esperto Gioventù e Sport di Inline Hockey” e spero di poter trasmettere la mia passione ai futuri allenatori. Come giocatore, qualche mese fa pensavo che al termine di questa stagione avrei appeso i pattini al chiodo, invece adesso ho più fame di prima e non ci penso nemmeno lontanamente a mollare”.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE