PROVA SU STRADACitroën DS5: O la ami o la odi

STILE, STILE E ANCORA STILE - È talmente ricercata che non sembra di essere seduti a bordo di un'automobile, bensì di essere ai comandi di un F22 Raptor. Da un'auto come la Citroën DS5, nata esclusivamente per stupire non ci si poteva aspettare altrimenti, essendo condizionata in tutto e per tutto dallo stile che per finire o si ama o si odia. Il primo impatto non è in ogni caso dei più immediati, vuoi perché tutto sembra di ispirazione aeronautica, dalla strumentazione ai pulsanti posizionati sulla stretta plafoniera che separa le due piccole vetrate sopra le teste di conducente e passeggero. Scelte di  arredamento che per finire hanno fatto si che gli elementi di comando siano sparsi un po' qua e la e che, di conseguenza, non sempre si trovano nel posto e funzionano nel modo in cui ci si aspetterebbe. La sensazione di spazio non è delle maggiori sebbene esso a bordo non manchi, ed anche il bagagliaio con i suoi 440 litri è capiente e pecca solo per una soglia di carico non allineata con il rispettivo piano. Chi tuttavia ama la stravaganza può tranquillamente ignorare le ultime righe, perché non sarà certo un'ergonomia poco eccelsa a dissuaderlo dall'acquistare un'automobile del genere. Un'automobile che, in ogni caso, vanta una grande cura e attenzione nella scelta dei materiali creando un ambiente lussuoso, quasi unico.

UNA GTI NASCOSTA  - A dar manforte a questa sensazione contribuisce tra le altre una silenziosità da ammiraglia che, nonostante l'assetto non esclusivamente orientato al comfort, è in grado di far viaggiare la francesina con disinvoltura. Ad essere privilegiato sembra essere l'aspetto dinamico che, contrariamente alla DS4, qui è di alto livello. La tonnellata e mezzo di peso si portano a spasso (o di corsa) con inaspettata sportività, una tenuta laterale da riferimento e una guida frizzante esaltata in particolare dal 4 cilindri turbo 1,6 litri da 200 cavalli della vettura in prova, che a fianco di valide prestazioni era in grado di accontentarsi di 8 litri di benzina ogni 100 chilometro percorsi, quindi nemmeno troppi.

SENZA CONCORRENZA - Si parlava della DS4 e quindi non si può non parlare del family feeling con le altre parenti della gamma DS (DS3 e DS4), immediatamente riconoscibile da qualsiasi angolazione la si guardi. Fanali allungati, tagli, cromature e dettagli quasi si sprecano per darle un'identità che nonostante i richiami alle sorelle più piccole riesce, ancora una volta, ad avere una propria originalità. Il risultato finale è che sembra molto più lunga di quanto suggeriscano i suoi 4 metri e 53 centimetri di lunghezza diventando quella che potremmo definire una familiare dal padiglione spiovente, anche se tuttavia non appartiene a questa categoria. E a quale allora? Bella domanda. Perché tenendo in considerazione gli ingombri ed il layout esterno è una familiare, ma poi c'è l'altezza quasi da monovolume, la guida da compatta sportiva, il comfort che strizza l'occhio ammiraglie, lo stile esterno che si ispira alle coupé e quello interno che invece riprende quanto visto sui caccia da combattimento. L'ultima nata nella gamma DS è davvero inclassificabile poiché unisce proprio più aspetti di vari mondi, e chi si interessa a lei raramente riuscirà farsi distrarre od orientarsi altrove, perché la DS5 è, di fatto, una creatura unica. Con tutti i pregi e tutti i difetti del caso.