Cerimonie funebri pianificate nel dettaglio e in largo anticipo dai futuri defunti. Nuovo trend per l'industria delle pompe funebri. Gli esperti: "La morte non è più tabù"
BELLINZONA – Tutto è già scelto con largo anticipo dal futuro defunto: il legno della bara, il colore dei fiori, i brani musicali da fare ascoltare durante la cerimonia, eventuali discorsi. Funerali pianificati nei minimi dettagli, è il nuovo trend con cui è confrontata l’industria delle pompe funebri. E a optare per questa soluzione è circa il 10% delle persone, soprattutto anziani soli. “È un fenomeno – spiega Luca Andreetta, presidente dell’Associazione ticinese onoranze funebri – che ci fa capire come sia cambiato anche l’approccio che la gente ha nei confronti della morte, che non è più così tabù”.
Vecchi, divorziati e soli - Una popolazione che invecchia e in cui i divorzi sono all’ordine del giorno. Aggiungiamoci pure che si fanno meno figli e l’equazione è fatta. I ticinesi sono sempre più soli. E questo spiega in parte la crescente necessità di pianificare il proprio funerale. “C’è addirittura chi vorrebbe pagare in anticipo – puntualizza Paolo Sanvido, presidente dell’altra associazione di categoria ticinese (Associazione Svizzera italiana onoranze funebri) –. In generale queste persone capiscono che non hanno più nessuno che potrà occuparsi di loro al momento della morte”. “Il problema – sostiene Andreetta – è anche che a volte i parenti ci sono, ma non si interessano. A tal punto che in alcuni casi nessuno di loro vuole assumersi l’onere delle spese del funerale già avvenuto. In altri casi ancora è lo stesso futuro defunto che non vuole essere di disturbo ai famigliari. E allora prende già tutte le precauzioni prima”.
Dignità - Sanvido aggiunge: “È anche una questione culturale. Le persone di una certa generazione ci tengono ad avere un ‘ultimo atto’ dignitoso. C’è chi si studia già l’annuncio funebre da mettere sui giornali, chi si reca in Municipio per decidere quale loculo occupare, chi chiede di rendere pubblica la propria morte solo a funerali avvenuti. Va anche detto che le persone sole, se non pianificano per tempo le cose, rischiano di fare ricadere i costi del proprio funerale sullo Stato (in Ticino circa il 20% dei funerali finisce a carico dell’assistenza). E c’è chi vuole evitare simili situazioni”.
Cremazione - Le statistiche dicono che nel 2011 l’86% dei defunti è stato cremato. “Anche per questa tendenza alla cremazione – dice Andreetta – si opta soprattutto per bare semplici, in legno di larice o di abete. La tendenza è a ridurre al minimo i costi, a semplificare. E poi spuntano trovate sempre più originali. Ad esempio c’è chi ha lasciato scritto di volere l’inno del Lugano calcio alla cerimonia di cremazione, oppure la versione di Guccini di ‘Canzone per un’amica’. A volte devi sudare sette camicie per esaudire certi desideri”.