Migliore di generazione in generazione, la Golf non smentisce la voglia di (ri)diventare l’esempio da seguire. Tecnicamente non hanno sbagliato un colpo, ma alcuni potrebbero accusare la mancanza di evoluzione stilistica.
LA GOLF COME LA 911 - Il paragone è parecchio azzardato, ne sono consapevole, ma non è del tutto sbagliato affermare che per la Volkswagen rimpiazzare una Golf è come per la Porsche affrontare il cambio generazionale della 911: come si fa a rendere migliore qualcosa che era già ottimo? Magia delle magie, questi tedeschi ci sono riusciti un’altra volta. “Dannazione”, diranno i concorrenti… Già. Mi sono reso conto di quanto sia migliorata la Golf semplicemente una volta che avevo finito di guidarla, rileggendo gli appunti che mi sono scritto sul fedele taccuino: sostanzialmente le stesse frasi già espresse quando la novità del momento era la sesta generazione, quella che insomma le passerà il testimone tra qualche giorno, più precisamente il 17 novembre. Ma procediamo con ordine.
SILENZIOSITÀ DA AMMIRAGLIA - Appena mi siedo al volante di una 1.4 TSI da 140 cavalli con spegnimento dei cilindri e cambio doppia frizione DSG, la prima cosa che mi impressiona è quanto sia quasi imbarazzantemente silenziosa. Sembra di stare a bordo di una BMW Serie 5 più che su una Golf, tanto è isolato il rumore del motore o quello generato dal rotolamento delle ruote. Ovvio che poi potrà anche darsi che si presenti qualche fruscio aerodinamico (alla luce dei fatti leggero) come scrivono alcune riviste specializzate tedesche, ma lamentarsi per questo equivale a pretendere d’avere la botte piena e la moglie ubriaca. Il matrimonio tra motore e cambio è perfettamente riuscito come d’abitudine e lo spegnimento di due dei quattro cilindri nei momenti in cui non si necessita di molta potenza è praticamente impercettibile. Una scelta tecnica per ridurre l’inquinamento già vista sull’Audi A1 o sulla Polo BlueGT che a fianco dei bassi consumi (5 litri ogni 100 chilometri il valore dichiarato) non preclude delle prestazioni brillanti nonostante la mole maggiore rispetto alle piccole cugine.
LA DIETA È RIUSCITA - Il segreto della settima Golf, costruita partendo dalla nuova piattaforma modulare (MQB) che darà vita a sessanta nuovi modelli del gruppo, sta tutto nel peso. Sono ben 100 i chili che sono riusciti a farle perdere riportando la massa ai valori della Golf IV, a tutto vantaggio di prestazioni, consumi e guidabilità. Sarà che l’esemplare da noi provato era dotato di assetto regolabile ma davvero non c’era nessuna critica che le si potesse muovere tra le curve non poco distanti dalla costa Smeralda: sterzo diretto, bella agilità, movimenti veloci, sicuri e controllati che permettono di sfruttarla come probabilmente pochi altri suoi possessori faranno. Anche il 2.0 TDI da 150 cavalli soddisfa appieno, regalando rispetto al “millequattro” a benzina quella bella sensazione di avere un po’ di cilindrata e un po’ di coppia in più, ben sfruttabile con il buon cambio manuale a sei rapporti.
UN NAVIGATORE COME L’IPAD - Seduti al posto di guida viene difficile pensare che ci si trovi a bordo di una nuova Golf, tanto è simile il layout della plancia a quello della generazione uscente. C’è solo qualche tasto vagamente ristilizzato e l’apprezzabile leggero orientamento della consolle centrale verso il guidatore per sentirsi maggiormente protagonisti. Tuttavia mettendo mano al navigatore si scopre che è tutto nuovo, non solo per la grafica ma anche per il suo funzionamento: con lo schermo tattile lo si può utilizzare proprio come un ipad facendo scorrere le icone con un dito, ingrandire la mappa allargando le due di dita e così via. Nonostante i 30 litri di bagagliaio in più non sarà mai una campionessa del segmento nel carico di valigie o nell’offerta di spazio per i passeggeri posteriori , ma senza dubbio sa come porsi quale una tra le leader tecnologiche.
CAMBIAMENTO INTERIORE - Esattamente in quel momento si realizza che tutti i cambiamenti più rilevanti della settima generazione delle bestseller di Wolfsburg sono avvenuti sotto la sua pelle, senza che noi possiamo realmente vederli ma solo percepirne i benefici. Guardandola da fuori ci vuole un occhio davvero allenato per identificarne i cambiamenti, tanto che ci si chiede se Walter De Silva e il suo team abbiano esaurito le idee oppure applicato la strategia del “squadra che vince non si cambia”. Probabilmente un po’ di entrambi.
UNA GOLF PER TUTTI I GUSTI - Martin Winterkron, amministratore delegato del gruppo Volkswagen, è naturalmente fiero della nuova creatura, che in effetti è riuscita in tutti i dettagli. Incluso il prezzo d’attacco (24'400 franchi) che diminuisce addirittura di 1'300 rispetto al modello uscente con motorizzazione analoga. Il boss del colosso tedesco ha inoltre affermato che l’anno prossimo arriveranno la GTI, la GTD, le versioni 4Motion a trazione integrale, la parsimoniosissima BlueMotion da 3,2 L/100km, una motorizzazione a gas naturale così come una versione elettrica. Verrebbe davvero da dire che vi sarà una Golf per quasi tutti i gusti…
LE MOTORIZZAZIONI
Motore | Potenza | Coppia | 0-100 km/h | Velocità max, | Consumo medio |
1.2 TSI | 85 cv | 160 Nm | 11,9 sec. | 179 km/h | 4,9 L/100 km |
1.4 TSI | 140 cv | 250 Nm | 8,4 sec. | 212 km/h | 5 (5,2) L/100km |
1.6 TDI | 105 cv | 250 Nm | 10,7 sec. | 192 km/h | 3,8 (3,9) L/100 km |
2.0 TDI | 150 cv | 320 Nm | 8,6 sec. | 216 km/h | 4,1 (4,4) L/100 km |
I PREZZI
Motore | Trend | Comfort | High |
1.2 TSI | 24'400 CHF | 26'250 CHF | - |
1.4 TSI | - | 33'400 CHF | 34'600 CHF |
1.6 TDI | 34'450 CHF | 36'300 CHF | - |
2.0 TDI | - | 36'900 CHF | 38'100 CHF |
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