DÌ LA TUASei d'accordo a restituire le opere d'arte?

LUGANO. In molte case del nostro cantone capeggiano su pareti o ripiani maschere o statuette longilinee in legno, nel tipico stile così detto africano. In questo caso stiamo parlando di souvenir acquistati direttamente in loco o in qualche mercato nostrano per poco denaro, ma quando parliamo di artefatti primitivi antichi il loro valore può crescere a dismisura, superando persino i 20 milioni di dollari.

La Svizzera non vanta nel suo passato uno spirito coloniale, ma l'interesse per le arti extraeuropee è sempre stato notevole. Nel nostro Paese esistono collezioni pubbliche e private di enorme pregio, basti pensare al Museo delle culture di Basilea che conta più di 300'000 oggetti e 50'000 fotografie. Alcuni di questi reperti sono ormai introvabili in quanto la funzione simbolica rappresentata è scomparsa, diventando così non solo opera d'arte ma persino testimonianza di un valore culturale passato. Ed è proprio su questo principio che diverse nazioni ora chiedono la restituzione di questi oggetti, ma non tutti sono d'accordo.

In alcuni casi non esistono strutture adeguate a conservare gli artefatti, ma c'è anche chi sostiene che gli oggetti non sono stati né trafugati né saccheggiati, ma salvati dalla distruzione in quanto non più utilizzati o considerati vetusti dai proprietari. Ma è giusto affidarsi a questo principio o si è sfruttata l'ignoranza in materia d'opere d'arte dei locali? La Svizzera oggi collabora attivamente per il trasferimento dei beni culturali, ma non dimentichiamoci che questo settore occupa, assieme a droga e armi, il più grande mercato nero del mondo.

Cosa ne pensate? È giusto restituire le opere d'arte ai Paesi che ne fanno richiesta? Fateci sapere!