Cerca e trova immobili

SALONE DI PARIGI - NOVITÀLa Jaguar F-Type è stata svelata al mondo

26.09.12 - 20:30
Noi, in esclusiva, l'abbiamo vista dal vivo già ad inizio mese. Tante le emozioni uniche raccolte in meno di un'ora.
Jaguar
La Jaguar F-Type è stata svelata al mondo
Noi, in esclusiva, l'abbiamo vista dal vivo già ad inizio mese. Tante le emozioni uniche raccolte in meno di un'ora.

L’ATTESA - Un momento eccitante per un auto molto attesa che sta per essere svelata al mondo intero.
Potrei definire così, e non starei esagerando, quella mattina del 4 settembre. Ci trovavamo in una località non meglio definita dell’Oxfordshire, all’interno di una casa privata molto discosta e ben isolata da occhi indiscreti affittata appositamente per l’occasione. Ai suoi perimetri agenti di sicurezza, all’interno una strettissima selezione di giornalisti provenienti da tutta Europa e i più alti vertici del marchio: il brand manager, il capo del reparto ingegneristico ed il responsabile del design, giusto per citarne qualcuno. Macchine fotografiche e telefoni cellulari naturalmente "sequestratii" onde evitare fughe di notizie. Un momento eccitate perché di li a poco avremmo potuto vedere in anteprima assoluta l’attesissima Jaguar F-Type, quasi con un mese d’anticipo rispetto ad altri giornalisti e comuni mortali.

L’ARRIVO - Tutti radunati vicino ai piedi della casa fissiamo con quasi religioso silenzio, curiosità e impazienza l’altro estremo del vialetto, dal quale tra poco spunterà una delle auto che rimescolerà le carte tra le sportive europee. Sentiamo il motore accendersi con un gran rombo. Un sei cilindri, credo. Poi la vediamo spuntare e, percorrendo il vialetto, dirigersi verso di noi; finalmente libera da qualsiasi camuffatura. “È bellissima”, penso: proprio come me l’aspettavo. La calandra anteriore è simile alla XK, il cofano ed il paraurti anteriore ricco di prese d’aria ed i fari sottili, allungati verso il centro della vettura. Ha un che di SLS: affascinante! Arriva sul piazzale dinnanzi a noi, gira, e inizio a guardare i profilo ed il posteriore. Ma non c’è stato niente da fare: è ripartita in piena accelerazione di nuovo lungo il vialetto. Non che non potessimo più vederla, ma il suo sound ci ha lasciati talmente spaesati che l’unica cosa che riuscivamo ancora a guardare erano quei due scarichi centrali rivolti verso l’alto. Come descrivere il suono? Beh, era chiaramente un V6! La tonalità non molto dissimile da quella di una Nissan GT-R, ma il timbro molto più rauco e, soprattutto, tantissimi scoppiettii in rilascio. Una libidine che potete riascoltarvi quando volete nel video in allegato.

DENTRO E FUORI - Poi ripassa di nuovo, questa volta ad una velocità tale da riuscire a guardarla tutta per bene. Le proporzioni sono giuste: è bella compatta (misura appena 4 metri e 47 di lunghezza), ha il cofano lungo ed il posteriore corto, caratterizzato dalla coda tronca e gli scarichi rivolti verso l’alto. Per alcuni paragonarla alla E-Type appare troppo forzato, però è impossibile negare che nel suo DNA non ve ne sia almeno una piccola parte. Quando l’auto è ferma la osservo più da vicino, e tra i diversi dettagli che di primo acchito sfuggono vi sono le portiere che si aprono con un semplice listello che fuoriesce dalla carrozzeria. O ancora i molti dettagli retrò come la capote in tela e o il cofano che si apre all’incontrario. Apro la porta e mi siedo al suo interno. Avvolto da un comodo sedile sportivo comodamente rivestito in pelle noto la netta sensazione che si è voluta creare separando i comandi dal passeggero: far sentire chi guida al centro del mondo. Che l’abitacolo sia di una Jagaur lo si capisce da determinati elementi piuttosto simili a modelli già visti, cui vengono però abbinate soluzioni inedite come alcuni interruttori sulla consolle centrale in stile aeronautico. È una plancia volutamente spoglia per richiamare un po’ l’essenzialità dei tempi perduti anche se, bisogna dirlo, non manca proprio niente che sia richiesto ad un’auto del ventunesimo secolo. Ma nonostante questa semplicità si è voluto tingere comunque d’arancione quegli elementi che sono strettamente necessari alla guida: il pulsante per avviare il motore, il selettore per la modalità di guida e le palette poste dietro il volante.

UNA TECNICA DA SOGNO - Come se non fosse ancora abbastanza ci pensano poi gli ingegneri che, raccontandoci vita morte e miracoli della nuova F-Type, ci danno l’ennesima conferma che il nobile marchio britannico sappia come costruire automobili che emozionino, a maggior ragione se si tratta di sportive. Partiamo dai motori; due V6 da tre litri ed un V8 da cinque litri, tutti con compressore volumetrico e potenze di rispettivamente 340, 380 e 495 cavalli toccando addirittura la soglia dei 127 cavalli/litro. La più potente scatta da 0 a 100 km/h in 4,3 secondi e tocca una velocità massima pari 300 km/h, limitata però elettronicamente. Tutti sono abbinati ad un cambio automatico ad 8 rapporti costruito dalla tedesca ZF, il quale si occuperà di trasferire la potenza al retrotreno dove le V6 godranno di un differenziale autobloccante meccanico mentre la V8 di uno elettronico. Come da tradizione Jaguar l’architettura è in alluminio, ha una rigidità torsionale maggiore di una XKR-S e la massa, contenuta proprio grazie all’ampio uso di alluminio, è quasi equamente ripartita tra i due assi: 52% all’anteriore e 48% al posteriore. A completare il tutto ci pensano le sospensioni in grado di adattarsi fino a 500 volte al secondo e uno sterzo al quale è stato riservato grande attenzione perché risultasse il più veloce e diretto possibile. In fondo alla vettura fuoriesce poi uno spoiler per migliorarne la portanza.

CHISSÀ COME SARÀ… - Finite le delucidazioni tecniche mi sono ritrovato letteralmente a bocca aperta, perché qui più che mai mi sono reso conto che, nel 2012, c’è ancora ci riesce a costruire automobili con passione. Non avete quindi idea quanto mi si dispiaciuto non averla potuta guidare nemmeno per cinquecento metri. Ma la curiosità e la voglia di scoprirla era e resta altissima, quindi c’era una sola cosa da fare: andare da chi ne ha curato lo sviluppo ingegneristico e chiedergli com’è da guidare. Queste le sue parole: “Per avere un’auto sportiva che stia bene in strada non ci si deve spaccare la schiena, ed un’automobile per essere veloce non deve essere intimidatoria.” Cosa ne deduco? Che dovrebbe essere veloce, certo, ma relativamente semplice da portare al limite. Vista la presenza della trazione posteriore ed il modo in cui la interpreta il nobile marchio britannico immagino che la “facilità” non escluda in nessun modo un divertimento smisurato alla guida. E se penso a qualcosa di veloce e che si possa usare quotidianamente, a me viene in mente una nuova concorrente per la 911. Sarebbe davvero bello vederle spalla a spalla in uno scontro all’ultimo centimetro d’asfalto. Ma di questo potremo riparlarne solo nel 2013. Un bel po’ di tempo per il quale, molto probabilmente, varrà la pena attendere.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE