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Liberare un libro non vuol dire abbandonare un oggetto ma consegnare al destino una storia, da condividere, se si vuole, via web.
Il BookCrossing è una comunità che oggi comprende più di 1'300'000 persone in tutto il mondo, le quali hanno dato libertà a circa 7 milioni di libri. Il principio è molto semplice: si accede al sito, si registra il libro a cui viene assegnato un codice da riportare dietro la copertina, e lo si abbandona dove si vuole, in attesa che un'altra persona lo raccolga e lo faccia suo.
Tramite il codice riportato ogni individuo potrà dire via web dove l'ha trovato, se lo sta leggendo e cosa ne pensa. È possibile anche annunciare sul sito dove si vuole liberare il prossimo titolo come pure, per i locali pubblici, registrarsi come zona ufficiale BookCrossing. Di iniziative simili ne esistono parecchie, tanto che a New York alcune vecchie cabine telefoniche sono state trasformate in piccole biblioteche e a Lugano, l'estate scorsa, sono stati lasciati alcuni libri sulle panchine del parco Ciani.
Mi piace pensare che a poter decidere non siano solo le persone che abbandonano i libri, ma anche i libri che scelgono da chi farsi trovare, qualcuno per cui in quel momento quella storia abbia un senso speciale. In Svizzera in questo momento ci sono circa 500 libri in attesa di un nuovo lettore; come il mio, liberato settimana scorsa. Non mi resta che augurare buon viaggio ad entrambi: sia alla mano che lo coglierà, sia a un piccolo principe e alla sua amica rosa, provenienti dall'asteroide B612.
