LUGANOIl viso del vino

67 produttori hanno presenziato a questo importante evento. Ogni anno sono sempre di più. Grazie al prezioso opuscolo fornito all'entrata ho potuto annotarmi le varie osservazioni per i vini che sono riuscita a degustare. Non tutti purtroppo. Oltre 200 etichette. 

 

Ma com'è il viso del vino agli occhi di una donna? Rubino come ci si aspetta che sia, ma anche sorprendentemente intenso grazie ad alcuni incroci interspecifici.

 

Profuma di frutta, fiori, legno, erbe, spezia... Qualcuno ha sentori di feccia e di stalla. Eh sì, non sempre il viso del vino riesce bene. A volte se lo si lascia riposare, l'aria riesce a trasformarlo, a ripulirlo, a rasserenarlo. Sicuramente ancora molto giovane, acerbo, duro per i suoi tannini ancora all'inizio della loro trasformazione. Ma sotto sotto carico di luce. Quella luce che vedi riflessa nello sguardo del suo produttore quando ti racconta che cosa gli è successo nel 2010. 

 

Ognuno ha la sua, di storia. La forza della natura con il sole, la pioggia, la peronospora, il cinghiale, ma anche una nascita, un infortunio, un colpo di fortuna, una nuova tecnica, un'idea geniale... E mentre ascolti i loro racconti ti rendi conto che i vini hanno i loro stessi visi. Quando li degusti è come fare un viaggio nei loro cuori. Morbidi, caldi, ruvidi, appassionati, promettenti. Vivi.

 

E ti rendi conto che sono tutti buoni e che apprezzi maggiormente quelli che ti somigliano. Quelli che quando li guardi è come se ti vedessi allo specchio. È un viso penetrante quello del 2010. Porta nello sguardo la luce della terra, grazie a quelle abili mani che hanno saputo compiere questa straordinaria trasformazione. 

 

È un viso seducente.