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Il termine "vino" trae origine dalla parola sanscrita "vena" da cui "Venus", amore. Per questo il vino è stato definito anche come "miele del cuore" o "nettare degli Dei"; in ogni caso il vino è sempre stato indissolubilmente legato all'uva.
Ma per tutti coloro che pensano che la preziosa bevanda sia un prodotto ottenuto solo dalla fermentazione dell'uva e seguono magari una alimentazione rigorosamente "veg" (è importante ricordare che, mentre la filosofia vegetariana ammette i derivati animali come uova, latte e formaggi, quella vegana li vieta in modo deciso), ecco una notizia di grande interesse: il vino contiene anche ingredienti di derivazione animale. Uova e latte sono utilizzati per eliminare alcune impurità o per chiarificare i vini bianchi, evitando fenomeni di opalescenza o di ossidazione.
La notizia è utile non solo per chi non desidera prodotti appartenenti alla sfera animale, ma anche per chi è allergico o intollerante a questi alimenti e vuole escludere allergeni dalla propria alimentazione. È per questo motivo che la presenza anche solo di residui di lavorazione di uova (albumine) e latte (caseine) dovrà presto essere inclusa nell'etichettatura dei vini quando la loro concentrazione supera la soglia di rischio pari a 0,25 milligrammi per litro. Ad oggi le proteine dell'uovo e del latte vengono aggiunte dai produttori di vino nel ciclo di produzione per rimuovere le impurità in sospensione che possono essere causa di ossidazione del "nettare degli Dei" o di fenomeni negativi di opalescenza del vino poco, o per nulla, graditi dagli estimatori.
Ma niente paura: il valore gustativo e la qualità del vino restano immutati; solo a livello sanitario è bene che chi è intollerante a uova o latte sia consapevole che può trovarli anche in una coppa di bollicine.
