Due illustri banchieri, Oswald Grübel e Thomas Matter, prevedono un futuro nero per le banche svizzere e parlano di una massiccia riduzione delle forze lavoro nel settore finanziario
ZURIGO - C'è da stare poco allegri a leggere le dichiarazioni rilasciate oggi al Sonntagsblick da due illustri banchieri come Oswald Grübel, ex CEO di UBS, e Thomas Matter. I due analizzando la piazza finanziaria elvetica annunciano un futuro nero e parlano di drastica riduzione dei posti di lavoro nel settore della finanza. Le banche stanno attraversando la loro peggiore crisi da ormai cinque anni a questa parte, e secondo Grübel la ripresa non avverrà che fra cinque anni, se non addirittura dieci anni.
L'Ubs ha cancellato a livello mondiale in soli 12 mesi 7210 posti di lavoro. 2058 posti di lavoro eliminati invece dal Credit Suisse. Dal 2008 le dodici principali banche a livello mondiale hanno tagliato 1.6 milioni di impieghi. "La riduzione della forza lavoro è una conseguenza dell'aumento del fabbisogno di capitale" ha spiegato Grübel. "Le grandi banche ormani non guadagno più come una volta, devono ridurre i propri bilanci, tagliare il personale".
Secondo Thomas Matter, non solo l’investmentbanking è minacciato. Se il segreto bancario subisse altri scossoni, risulterà come effetto un forte numero di licenziamenti nel settore. “50'000 posti di lavoro sono minacciati" afferma Matter che si dichiara favorevole a una riduzione degli stipendi per coloro che lavorano in banca. "Gli stipendi sono troppo alti - ha dichiarato - spero che per il bene di tutti si possa fare un passo indietro".