LOCARNO"La vita è un rischio. Tutto dipende se la vuoi vivere o meno"

LOCARNO - Il suo è uno dei quei cognomi che pesano. Quando sei pronipote di Ernest Hemingway e figlia di Mariel (premio Oscar nel 1980 per  “Manhattan” di Woody Allen), il talento è una risorsa naturale. Modella per  i maggiori stilisti del pianeta (Givenchy, Calvin Klein, Karl Lagerfeld, Ferrè, Paco Rabanne, Chanel), la incontriamo a Locarno. Sullo schermo trasgressiva, semplicissima a tu per tu.

Le esplicite scene porno girate in “Starlet”, non l'hanno imbarazzata? Non teme un impatto negativo sulla sua carriera?
"Non mi hanno imbarazzata e non solo perché sono state girate con una controfigura.  Ritengo infatti che l'attrice porno, che impersonifico nel film, sia un mestiere come un altro. Non vedo perché non lo si voglia accettare. E non vedo perché queste scene dovrebbero nuocermi. Attrici e attori devono accettare il rischio, anche questo fa parte del gioco. Posso assumerne anche nella mia attività di modella o nella vita di tutti i giorni. La vita è un rischio. Tutto dipende se la vuoi vivere o meno".

Il suo cognome è uno di quelli che ha fatto la storia. Due parole sul bisnonno Ernest?
"E' strano, perché sono cresciuta senza conoscerlo bene. Recentemente ho cominciato ad interessarmi moltissimo alla sua vita; come lui sono molto vicina alla natura, amo il mare e gli animali. Lui è la mia famiglia. Portare questo cognome, e la sua storia,  è un onore".

Lei ha spesso dichiarato di essere un ragazza all'antica...
"Nella vita di tutti i giorni sono una persona semplice, amo il mio lavoro e amo vedere sorridere le persone. Penso a diventare mamma, avere una famiglia".

Quale il suo sguardo sul mondo della moda?
"Mi piace molto la parte creativa ed essere in contatto con artisti. E' un universo in cui mi trovo bene. Ma anche in questo caso è un lavoro. E quando torno a casa, c'è solo la donna Dree Hemingway". 

S.F. / FRG