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LOCARNOImage problem, il film che ridicolizza gli svizzeri

03.08.12 - 13:57
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Image problem, il film che ridicolizza gli svizzeri

LOCARNO - Poco più di novanta minuti per cercare di dare una propria interpretazione sul perchè l’immagine della Svizzera all’estero non è più quella di una volta. Un tentativo fatto premendo i tasti della satira e accompagnando lo spettatore con immagini sempre molto belle e ben mirate.

A nostro avviso, data l’importanza della tematica, decisamente troppo poco. Andreas Pfeiffner e Simon Baumann, coppia di registi formatisi alla scuola musicale e arte mediale di Berna, fanno un ottimo lavoro dal punto di vista estetico dimostrando alcune buone idee, anche giustamente provocatorie. Queste però vengono ripetute per tutta la durata della pellicola senza riuscire, e scopriamo in seguito senza volere, uscire dalla gabbia della satira. Manca quindi una reale analisi di un problema, quello dell’immagine della Svizzera, sempre più reale e importante. Un approccio che diverte nei primi minuti, ma che con il passare del tempo e delle persone che si alternano sullo schermo, dapprima stanca e poi, addirittura, disturba.

“La realizzazione di questo film ha richiesto molto tempo- hanno spiegato Pfeiffner e Baumann in conferenza stampa -. Abbiamo raccolto molto materiale, ma sin dall’inizio avevamo un’idea chiara di come fare il film”. Una montagna di interviste, “per ogni persona che appare nel film ne abbiamo intervistate circa venti” dalla quale però è uscito sempre solo lo stesso cliché dello svizzero pensionato che si professa aperto nei confronti dello straniero, ma che preferirebbe non ve ne fossero. “Volevamo far ridere il pubblico e per questo motivo abbiamo scelto proprio le persone che sembravano più divertenti” hanno spiegato. Scelte che durante l’anteprima stampa hanno scavato un fossato: da una parte gli entusiasti (ci è sembrata una minoranza), dall’altra quelli disorientati e infastiditi dall’approccio spesso irrispettoso con il quale i due registi avvicinavano e intervistavano i propri personaggi. Un disagio confermato dagli stessi registi che hanno rivelato che in effetti dal film sono state escluse quelle persone che, proprio per i motivi sopracitati, non hanno dato il proprio consenso ad apparire. Su quella che è apparsa la maggiore critica rivoltagli i due registi sono stati chiari: “per quanto concerne la scelta delle persone che abbiamo intervistato e inserito nel film vogliamo ricordare che si tratta di una satira e quindi non ci interessava avere un campione reale della popolazione svizzera”.

Liberissimi di fare le proprie scelte, ma ci sarebbe piaciuto che fossero chiare sin dal titolo.

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