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RECENSIONEThe Sweeny apre a spallate il 65° Festival

01.08.12 - 23:18
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The Sweeny apre a spallate il 65° Festival

LOCARNO - Il 65° Festival del Film Locarno apre con The Sweeny, un film d’azione che emana adrenalina pura. Scordatevi però gli eroi hollywoodiani "palestrati", nella Londra descritta dal regista inglese Nick Love gli eroi hanno visi e forme normali, o addirittura sovrappeso, e l’animo tutt’altro che candido. The Sweeny è un film d’azione che trae le sue origini dall’omonima serie cult trasmessa dalla televisione inglese negli anni ’70. I protagonisti sono persone che vengono dalla classe operaia, “il film però non ruota attorno a questo aspetto”, ha spiegato il regista Nick Love. “È il film che volevo - ha  proseguito il regista -. Ha una forte identità inglese per la quale abbiamo dovuto combattere”.

The Sweeny è il nome della squadra mobile della polizia londinese che non bada tanto alla forma delle proprie azioni quanto unicamente ai risultati. Un gruppo multietnico che in molti casi si distingue a fatica da una gang di strada, ma che grazie alla regia di Love riesce a fare emergere i valori che trasformano un potenziale “cattivo” in un eroe sottolineando al contempo la fragilità di questo confine. Il film ruota attorno a Reagan, “una persona che si è persa nel mondo” l’ha descritta Ray Winstone che ne veste i panni per 108 minuti. “Vorrebbe che il mondo fosse sempre uguale, ma il mondo gli cambia attorno. Reagan poteva benissimo essere un cattivo” ha spiegato Winstone in conferenza stampa.

The Sweeny appassiona e cattura l’attenzione per tutta la durata della pellicola miscelando sparatorie (bellissima quella a Trafalgar Square) e inseguimenti con scene che vi permetteranno di tirare il fiato senza però smettere di pensare.

Ci sarà un sequel? “Dipende dalla risposta del pubblico” ha risposto sornione Nick Love. Scommettiamo?

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