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INTERVISTA"La libertà? Uno stato d'animo."

16.07.12 - 08:35
Intervista ai giovani Griots
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"La libertà? Uno stato d'animo."
Intervista ai giovani Griots

TICINO - Sono giovani, talentuosi e contano ben otto elementi. Filippo Leoni - chitarrista e cantante del gruppo - ci racconta passato, presente e futuro della band sopracenerina, che sarà in concerto a MelidEstate domenica 22 luglio.

Una domanda basilare per rompere il ghiaccio: perché Griots?
“Griots” è un termine utilizzato in Africa per designare cantastorie e musicisti che attraverso la musica tramandano le storie dei villaggi e consolano il popolo nei momenti di difficoltà. Durante un mio viaggio in Senegal ho avuto l’occasione di conoscerli, suonandoci addirittura insieme. Il nostro gruppo s’ispira a questo modo di vivere la musica.

Come nascono i Griots?
"Nel 2007 io e Chiara Dubey - cantante del gruppo - iniziamo a comporre canzoni in acustico per dei concorsi musicali. Nel 2008, la nostra volontà di partecipare a Palco ai Giovani è accompagnata dalla necessità di allargare il nostro organico: da qui abbiamo ampliato le dimensioni del gruppo fino alla formazione attuale, che comprende batteria, basso, chitarra, voci e un quartetto d’archi".

Siete un gruppo numeroso. È difficile riuscire a gestire e coordinare l’insieme?   
"Un ostacolo è senza dubbio quello della disponibilità: siamo tutti studenti, e non sempre riusciamo a provare al completo. La scrittura e gli arrangiamenti delle parti richiedono anche un grande dispendio d’energia".

Un anno fa appariva il vostro primo album intitolato “Sono libero”. Un titolo che nasconde particolari riferimenti personali o che è da prendere semplicemente nel suo significato più diretto e universale?
"Il titolo nasce da uno stato d’animo che possedevamo al momento della registrazione. Un periodo in cui condividevamo come gruppo una voglia spensierata d’esprimerci musicalmente".
 
I Griots si muovono su diversi generi musicali. Quali sono questi generi, e quali le prospettive future?
"Al momento stiamo sperimentando parecchio. Ci spostiamo dall’acustico tendente al jazz al rock più movimentato, dal folk-pop al blues. Nel nostro gruppo i gusti musicali più disparati sfociano chiaramente in una diversità di generi eseguiti. Ognuno dà il suo contributo. Penso sia comunque importante trovare una linea musicale che ci raffiguri come Griots, ed è ciò che stiamo cercando di fare".

Cosa ne pensi della panorama musicale ticinese, in particolare di ciò che riguarda le giovani band emergenti?
"Trovo sia importante valorizzare e apprezzare maggiormente la musica ricercata e di qualità proposta dai giovani musicisti, come potrebbe essere ad esempio un duo di chitarra classica e voce. Questo genere di musica è spesso confinato nei grandi eventi del nostro territorio che danno spazio solo ai grandi artisti internazionali".

Per concludere, dimmi un evento particolarmente significativo che ha segnato il vostro percorso.
"Senza dubbio la nostra partecipazione di quest’anno a Eurosong. La voce di Chiara, accompagnata dalla mia chitarra, ci ha fatto volare fino alla finale Svizzera a Kreuzlingen, dove ci siamo aggiudicati un piazzamento al secondo posto e un premio dalla giuria interna. Un’esperienza indimenticabile!"

http://www.stagend.com/griots
Matteo Martelli

 


 

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