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PeopleLa pioggia è donna: parola di Piernando Binaghi!

10.07.12 - 07:00
Non più solo anticiclone africano ma Scipione, Caronte e Minosse; questa nuova tendenza spiegata da Piernando Binaghi.
Keystone
La pioggia è donna: parola di Piernando Binaghi!
Non più solo anticiclone africano ma Scipione, Caronte e Minosse; questa nuova tendenza spiegata da Piernando Binaghi.

È arrivata anche alle nostre latitudini la moda dell’attribuzione del nome a fenomeni atmosferici, come il caldo Scipione o Caronte; cosa ne pensa?
“Non è proprio una nuova moda, è una metodologia già consolidata negli Stati Uniti e in Germania. Ognuno segue i propri criteri; prima si davano nomi solo a uragani, mentre ora si danno nomi anche ad anticicloni, depressioni, eccetera. Mi sembra si voglia dare enfasi e personalità a queste fenomenologie che però di fatto si assomigliano tutte: non c’è un anticiclone africano che sia più africano di altri, ma hanno entrambi una struttura barica ben precisa”.

Negli anni ’50 gli Stati Uniti attribuivano solo nomi femminili a uragani e tempeste, modificato in seguito a causa di movimenti femministi. Mi dica secondo lei a quale sesso appartengono i seguenti fenomeni atmosferici:

    • L’uragano? “Maschile”
       
    • L’anticiclone? “Porta il bello, la mitezza e la serenità, dunque direi femminile”
       
    • La tempesta? “Potrebbe essere bisex, visto che la ritroviamo in entrambi gli schieramenti”
       
    • La tromba d’aria? “È sinuosa, dunque femminile”
       
    • Il fulmine? “È proprio maschile”
       
    • La nebbia? “È un uomo anziano”
       
    • La neve? “È un bambino”
       
    • La pioggia? “Con la sua continuità e fertilità direi che è donna”
       
    • L’arcobaleno? “È l’umanità intera, colori che si assomigliano ma non sono mai uguali, che si susseguono e che si alternano, che tracciano la storia di questo pianeta; è l’attraversare su un ponte il tempo”.

L’Istituto di Meteorologia berlinese offre la possibilità di attribuire il nome ad un fenomeno atmosferico pagando circa 200 Euro, soldi che servono per finanziare iniziative educative legate alla meteorologia. Questa iniziativa potrebbe in un futuro arrivare anche a Locarno Monti?
“Da noi senz’altro no, bisognerebbe se mai chiedere a MeteoSvizzera. Uno è libero di fare donazioni avendo come vezzo quello di aver dato il proprio nome ad un anticiclone, ma secondo me si specula molto sulla volontà di poter diventare immortali. Sapere che qualche cosa mi sopravviverà può aiutare qualcuno a sentirsi sollevato, ma reputo in questi casi ci sia un problema a monte. Insomma, c’è modo e modo di passare alla storia”

Sulla pagina Facebook “amici di Meteo Locarno” un utente chiede dove è andato a finire l’anticiclone delle Azzorre, cosa gli rispondiamo?
“A chi me lo chiede mi piace dire che è a casa sua perché gli hanno detto che alle Azzorre è bel tempo. Parlando più seriamente è vero che è da un po’ che non entra più a determinare le nostre estati perché ci sono più incursioni di anticicloni africani, ma il perché non è ben chiaro”.

Se lei potesse attribuire il suo nome ad un fenomeno atmosferico, quale sceglierebbe?
“Ci sono tanti fenomeni atmosferici che mi piacciono, dall’energetico temporale alle nebbie autunnali al mattino sulla campagna. Diciamo che dipende dallo stato d’animo. Io direi che c’è un fenomeno atmosferico buono per ogni momento, basta saperli cogliere, osservare e vivere nel presente, che è poi l‘unica cosa che ci resta da fare”.

Ultima domanda di rito: cosa ci aspetta questa settimana sul fronte meteo?
“Nei prossimi giorni ci aspetta ancora il bel caldo, con temperature che si manterranno fino all’inizio della prossima settimana fra i 25 e 28 gradi, con tassi di umidità variabili, non eccessivi ma sostenuti. Quindi caldo importante anche se non come quello che toccherà all’Italia, con valori vicini ai 35 gradi. Anche di notte le minime restano sopra i 20 gradi che, se associate all’umidità, potranno risultare insonni”.

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