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PROVA SU STRADAMercedes SLS Roadster: emozioni roventi

05.07.12 - 14:45
Prendi una delle scoperte più esclusive attualmente in circolazione e aggiungi un giorno lavorativo in piena estate, che non sarebbe potuto andare meglio!
Davide Saporiti
Mercedes SLS Roadster: emozioni roventi
Prendi una delle scoperte più esclusive attualmente in circolazione e aggiungi un giorno lavorativo in piena estate, che non sarebbe potuto andare meglio!

UN MEZZOGIORNO D'ESTATE - Un caldo infernale. Quello che percepisci distintamente quando la colonnina di mercurio supera la soglia dei "trenta". È un caldo che fondamentalmente aspetti da praticamente tutto l'inverno ma, quando ti ritrovi in ufficio senza aria condizionata, ti fa venir voglia di scappare via, il più lontano possibile, tanto meglio se verso qualche luogo un po' più fresco. "Fortuna che oggi dobbiamo fare le foto alla SLS Roadster", penso tra me e me, giungendo alla saggia conclusione che non importa dove si va, purché si scappi da tutto il vetro e il cemento che non fa altro che amplificare quest'afa.

L'AMARO IN BOCCA - Così, quando mezzo mondo è ormai in pausa pranzo, prendo le chiavi e scendo di corsa le scale dell'ufficio per calarmi in quell'angusto abitacolo tutto ricoperto di pelle e carbonio, mettendo subito in moto gli otto cilindri assemblati da Denis Kosina, come riporta l'autografo sulla targhetta identificativa del V8 costruito ad Affalterbach. Visto che la direzione non poteva che essere quella lacustre il tutto stava andando per il verso giusto, non fosse per il fatto che l'oretta di viaggio per arrivarci è stata potatrice di delusioni. Di primo acchito il rombo degli otto cilindri, la seduta sportiva - bassa con gambe e braccia distese - nonché l'enorme cofano non possono che farti venire in mente la Corvette. Fin qui tutto bene, ma il problema è che l'eccessivo molleggiare degli ammortizzatori nella modalità comfort e il deludente isolamento acustico ti danno proprio l'impressione di essere seduto su una vecchia C4 o C5, il che stride nettamente con il posizionamento della SLS, che pure nella variante scoperta vorrebbe essere un punto di riferimento nella produzione mondiale di vetture sportive.

CLASSICO SENZA TEMPO - Ma ora che siamo arrivati in riva al lago, che abbiamo abbassato la capote e che il fotografo sta "mitragliando" l'ultima creatura della AMG con i suoi scatti, ho il tempo di guardarla. E riflettere. Perché non c'è davvero nulla che possiate dire in contrario: è incontestabilmente bella, indipendentemente dal fatto che la capote sia chiusa o che decidiate di aprirla in appena undici secondi. Ha un fascino d'altri tempi, e senza andare per forza a cercare il paragone per nulla forzato con la 300 SL del '57, potrei per certi versi citare una Jaguar E-Type o anche una più recente ma sempre affascinante BMW Z8: tutte scoperte biposto che sono da un lato indimenticate e dall'altro attuali anche decenni dopo la loro prima comparsa. La SLS Roadster credo che sia anch'essa destinata a diventare qualcosa del genere. Il che mi porta poi a ragionare su alcuni dei suoi aspetti tecnici, al rapporto peso/potenza di appena 2,8 chili per cavallo, alla massa che rispetto alla SLS con le leggendarie portiere ad "ali di gabbiano" cresce di soli quaranta chili, o ai meri e spesso insignificanti dati prestazionali, che però mi stuzzicano non poco. Decido quindi darle una seconda possibilità. Se necessario, anche una terza, una quarta o addirittura una quinta.

UN'INDIMENTICABILE SCALATA - Visto che nemmeno la brezza lacustre ci rinfresca quanto speravamo, l'unica alternativa restante è quella della montagna. Davanti a me compaiono quindi le prime strade deserte e l'ombra dei Castagni: il momento giusto per sfruttare la modalità manuale del cambio e il set-up più rigido delle sospensioni. Ed il feeling comincia a crescere, come del resto i decibel prodotti dal "vùotto": ad ogni uscita di curva l'ago del contagiri si avvicina un po' di più alla zona rossa, il gorgoglio guadagna in cattiveria e ora che lo scarico è bello rovente, quando si scala o si rilascia l'acceleratore si viene deliziati da numerosi scoppiettii, che ricordano quelli prodotti da un camino domestico in intensa attività (o, se preferite, da una vecchia arma da fuoco). Lanciato a briglie sciolte, il "seimiladue" mette inizialmente in guardia: la risposta dell'acceleratore è fulminea, la potenza e la coppia tutta li da usare, o meglio sfruttare. Perché essendo inizialmente scorbutica bisogna essere dolci e prendersi il proprio tempo per arrivare al sodo. Mai distendere con insistenza il piede destro, ma progressivamente. Così facendo i massicci pneumatici 295/30 calzanti cerchi da venti pollici troveranno sempre la sufficiente aderenza in uscita di curva. Queste ora stanno pian piano diventano più ampie e la velocità inevitabilmente maggiore, a tal punto da poter percepire il perfetto equilibrio della vettura, l'inserimento fulmineo nelle volte, l'anteriore leggero e la percorrenza in curva senza il minimo timore che li da quale parte si nasconda il sottosterzo, parola che sembra non esistere nel vocabolario della biposto targata AMG. Merito di un ottimo telaio space-frame in alluminio che è in grado compensare ampiamente uno sterzo che seppur diretto e veloce è sempre avaro nel trasmettere informazioni sull'aderenza disponibile e non offre quel feeling di collegamento all'asfalto che potete trovare - per esempio - in una ben meno costosa M3. Questo, assieme al sempre scarso feeling del pedale del freno, sono gli unici nei di una vettura che per il peso che si ritrova (1’660 kg) va fin troppo bene, a maggior ragione se scoperta. Perché non riuscireste mai crederci che nonostante lì davanti si trovi quel massiccio V8 la ripartizione dei pesi è divisa tra 47% all'anteriore e 53% al posteriore per via del cambio montato secondo lo schema transaxle e del motore collocato dietro l'assale anteriore. Oppure che i 571 cavalli riescano a trovare così facilmente aderenza se la guidate nel modo corretto o ancora che la favolosa taratura dell'ESP nella modalità "Handling" vi permette delle minime esuberanze curandosi per voi delle situazioni di troppo pericolo. Un vero gioiello della tecnica.

LIETO FINE - Ed è così, con il suddetto ESP completamente disattivato, che sta per concludersi la scalata: il favoloso panorama e l'assenza di vegetazione del resto sono lì a suggerirmelo. Solo ancora qualche tornante pennellato in controsterzo nel segno della massima accuratezza - con il V8 che ad ogni cambiata oltre i 7'000 giri fa venire la pelle d'oca - e della concentrazione, sommata alla precisione che viene richiesta in qualsiasi momento a chiunque si trovi alla guida da un'auto come questa. Una che è ancora in grado di offrire qualche brivido lungo la schiena, qualche emozione, qualche scarica di adrenalina. Salvo poi scoprire che proprio per questo motivo una volta arrivati in cima, nonostante la temperatura dell'aria si sia dimezzata rispetto a quella in città, maledizione, in quest'abitacolo continua a fare un caldo infernale. Per fortuna.

 

ModelloMercedes-Benz SLS AMG Roadster
Versione-
Motore8 cilindri a V, benzina, aspirato
Cilindrata6'208 cc
Potenza571 cv @ 6'800 giri/min.
Coppia650 Nm @ 4'750 giri/min.
TrasmissioneCambio doppia frizione a 7 rapporti, trazione posteriore, differenziale autobloccante
Massa a vuoto1'660 kg
Accelerazione 0-100 km/h3,8 secondi (dichiarato)
Velocità massima317 km/h (dichiarato)
Consumo medio13,2 L/100 km (dichiarato)
Prezzo base257'000 CHF
Prezzo vettura provata305'380 CHF

 

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