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TICINOLa caccia infinita ai piccoli spacciatori

05.07.12 - 16:00
Con il passare degli anni mi sono tristemente abituato a vedere queste scene qui e là e nonostante il fermato abbia commesso un reato, non riesco a provare un gran senso di vittoria della legge sul crimine. Mi pare più una puntura di un insetto ad una scrofa grassa e laboriosa quale è il business della droga nella Svizzera italiana.
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La caccia infinita ai piccoli spacciatori
Con il passare degli anni mi sono tristemente abituato a vedere queste scene qui e là e nonostante il fermato abbia commesso un reato, non riesco a provare un gran senso di vittoria della legge sul crimine. Mi pare più una puntura di un insetto ad una scrofa grassa e laboriosa quale è il business della droga nella Svizzera italiana.

Qualche sera fa, mentre scendevo dal treno a Lugano, ho assistito ad una scena che non é raro "ammirare" di questi tempi: tre agenti in borghese (alquanto mal camuffati) intenti ad arrestare uno spacciatore di origine straniera. Con il passare degli anni mi sono tristemente abituato a vedere queste scene qui e là e nonostante il fermato abbia commesso un reato, non riesco a provare un gran senso di vittoria della legge sul crimine. Mi pare più una puntura di un insetto ad una scrofa grassa e laboriosa quale è il business della droga nella Svizzera italiana.

Amo discorrere con la gente e mi piace mischiarmi con studenti, lavoratori, disoccupati cronici, amici e finti amici. Il quadro globale che si é scolpito nella mia mente é quello di una società altamente dipendente e assuefatta da svariati vizi. E mi chiedo se si risolva effettivamente il problema continuando a spendere ingenti somme nella caccia agli anelli deboli della catena di distribuzione. Sono convinto che ci si debba levare da questo impiccio estirpando il problema direttamente alla radice. Le autorità hanno la fortuna di poter scegliere fra due fronti distinti. 

Il primo sta nello smantellamento di tutto quel meccanismo fin troppo ben oliato (e non delle semplici rotelle). Come? Combattendo attivamente il giro criminale senza il quale il tutto non potrebbe accadere. Il mio sapere in materia di indagini da parte degli addetti ai lavori é, purtroppo e giustamente, limitato. Ma ci sono diversi aspetti che mi fanno sorgere degli inquietanti interrogativi: dalle notizie apprese attraverso i media so che vengono arrestati gli spacciatori in città e i trafficanti ai confini, ma non ho mai sentito parlare di coloro che compongono l'altra parte della catena... chi fa dei grossi acquisti e assolda dei poveri diavoli a caccia di facili guadagni o un po' di roba gratis? Chi chiude un occhio o magari due e si arricchisce senza mai rischiare troppo?
 
Il secondo fronte, consiste in una sensibilizzazione attiva che miri a spingere la maggior parte della popolazione verso un modello di vita sano, felice e senza troppe dipendenze. Non parlo, ovviamente, di una classica campagna cartellonistica un po' shoccante atta solamente a sollevare inutili discussioni sui metodi di prevenzione adatti -sarebbe anche bello sentir parlare dei vantaggi del non consumare oltre che agli svantaggi del consumare!-. Parlo di un vero e proprio piano di investimenti che aiuti a portare coscienza e serenità nell'animo del maggior numero possibile di cittadini. Ci saranno sicuramente delle ragioni se in altri paesi europei i consumi di droghe pesanti (tipo cocaina) sono inferiori; non si possono copiare alcuni modelli vincenti? Sono convinto che con i consumatori ridotti all'osso si risolverebbe una grossa fetta del problema: perché prendersi il rischio di importare in una nazione con pochi consumatori quando lo si può fare in un'altra dove c’è un mercato più grande?
 
Concludendo, é giusto che la polizia sia presente e attiva sul territorio, ma vorrei che le istituzioni combattessero questa penosa guerra su più fronti. Fronti che a me paiono più facilmente attaccabili.
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