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CARASSOParla la figlia di Doris Tschan: "Chiedo il silenzio"

06.06.12 - 16:32
Intanto c'è grande tristezza in Via Tamporì. I vicini: "Doris aveva un cuore grande"
keystone (archivio)
Parla la figlia di Doris Tschan: "Chiedo il silenzio"
Intanto c'è grande tristezza in Via Tamporì. I vicini: "Doris aveva un cuore grande"

CARASSO – “Mia madre, stando ai referti medici, è morta di malaria. Tutto il resto per quanto ne so io sono invenzioni”. A parlare è la figlia di Doris Tschan, la volontaria 58enne di Carasso trovata morta lunedì a Lira, in Uganda. A farla infuriare sono soprattutto le ipotesi di un possibile omicidio, sollevate da alcuni amici della sfortunata donna. “Si stanno facendo un sacco di speculazioni. Nemmeno è stata fatta l’autopsia e già circolano certe voci. Chiedo silenzio e rispetto”.

Intanto in via Tamporì, a Carasso, periferia di Bellinzona, si respira un’aria triste. È qui che aveva abitato Doris Tschan fino allo scorso dicembre. “Doris aveva un cuore grande – dice un vicino –, quando è partita ce l’aveva detto: voleva aiutare il prossimo, voleva sentirsi utile per la società, aveva tanta voglia di fare del bene”.

Fare volontariato faceva parte del DNA di Doris Tschan, che in passato era stata rappresentante di prodotti per la cura del corpo. Una sua vicina la ricorda così. “Abitava proprio a pochi metri da me. Quando avevo bisogno di un favore lei c’era sempre, a volte si occupava della mia bambina. Era un’anima buona, che dedicava il suo tempo libero anche agli anziani. Da quando era partita per l’Africa la sentivo comunque a cadenze piuttosto regolari. Ora però era da un po’ di tempo che il telefono non squillava più. Infatti ero un po’ preoccupata. Quando ho saputo della sua morte è stato uno shock”.

 

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