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CADEMPINO - Il 5 giugno prossimo i lavoratori occupati nell’industria manifesteranno a partire dalle 10.30 presso il Centro eventi di Cadempino. Durante l'incontro verranno "richiamati i sacrifici e le privazioni troppo spesso subite, soprattutto durante la recente crisi economica e valutaria".
Questo il messaggio che vogliono lanciare i sindacati UNIA e OCST. "È necessario un richiamo forte per fare cambiare le cose. La prima reazione del padronato ad ogni accenno di difficoltà è una richiesta di sacrifici ai dipendenti, specialmente ai frontalieri, accusati persino di speculare sulla situazione valutaria. In questo settore ci sono lavoratori che percepiscono salari lordi di 1'800.- Fr. A queste persone è stato chiesto, o meglio imposto, di rinunciare agli aumenti, subire diminuzioni del salario, lavorare gratis, rinunciare alla tredicesima. Non è più accettabile che le imprese scarichino sui lavoratori i rischi aziendali".
UNIA e OCST spiegano pure che se l’industria ticinese ha potuto assorbire il contraccolpo del cambio sfavorevole, è stato "grazie all’elevata produttività e competitività del settore che è aumentata notevolmente nel corso degli ultimi anni, sebbene i salari non abbiano subito variazioni di sorta".
Per questi motivi il fronte unitario sindacale ha sottoposto alla Commissione tripartita un’istanza che chiede l’introduzione di un Contratto normale di lavoro per l’industria nel quale siano fissati: un salario minimo di 3'300.- franchi mensili, 40 ore di lavoro settimanali e la tredicesima mensilità.
Questa manifestazione che vede uniti tutti i fronti sindacali vuole dare un segnale deciso contro chi specula sullo stato di necessità dei lavoratori.
