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INTERVISTASinplus: "la cosa più bella? Suonare per 40 o 4mila persone"

22.05.12 - 12:01
Giornata cruciale per i Sinplus stasera alle semifinali di Eurosong a Baku
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Sinplus: "la cosa più bella? Suonare per 40 o 4mila persone"
Giornata cruciale per i Sinplus stasera alle semifinali di Eurosong a Baku

LUGANO - Giornata cruciale per i Sinplus stasera alle semifinali di Eurosong a Baku. Abbiamo incontrato Gabriel dopo lo Showcase per ReteTre per capire come stanno vivendo questo momento.

Sono diversi anni che suonate. Chi conosce la scena musicale svizzera da più tempo si ricorderà di un vostro progetto precedente ai Sinplus, Infinity.  Cosa avete imparato da questa esperienza?
"Tantissime cose. È stato il nostro primo gruppo, con le prime cover, abbiamo iniziato a convivere con gli altri, ognuno con le proprie idee differenti. In ogni caso è stato divertente, abbiamo già passato diverse giornate a provare. Abbiamo imparato ad essere autocritici e ad ascoltare anche le critiche esterne, senza far caso a quelle non costruttive".

Queste critiche vi hanno scoraggiato?
"No anzi, ci davano forza. Era come se dicessimo “ora vi facciamo vedere noi come si suona!”. Forse è stato quello che ci ha spinto a cercare sempre di migliorarci e non accontentarci mai".

Siete stati un po’ i precursori del videoclip nella nostra regione…
"È stato divertente. Nel 2003 non c’era ancora YouTube. Difatti siamo arrivati fino a VIVA (ndr. canale televisivo europeo di musica) senza essere davvero qualcuno. È stata una mossa piuttosto tattica".

Cosa vi ha spinto a diventare “Sinplus” (con tutto quello che comporta)?
"La fine degli Infinity ha coinciso con la fine del liceo per alcuni del gruppo, e in questo momento le strade si sono un po’ divise, il batterista e il bassista hanno deciso di lasciar perdere il gruppo e di concentrarsi sugli studi. Io e Ivan abbiamo continuato a suonare nella sala prove ma senza fare concerti. Ci siamo concentrati sulla creazione delle canzoni, che era quello che ci piaceva fare".

Cosa vi ha fatto capire che Unbreakable era “quella giusta” per Eurosong?
"Semplicemente era l’ultima canzone che avevamo composto in quel momento. Come in ogni canzone ci siamo trovati ad un “bivio”, decidere se fare il ritornello in un certo modo o nell’altro, eccetera. Quando abbiamo dei paletti che ci pongono un limite risulta tutto più facile: abbiamo pensato di aver bisogno di una canzone un po’ veloce e il messaggio ci sembrava giusto per il momento che stava e sta vivendo l’Europa".

Ora che avete un contratto con la Warner, cosa pensate sia più importante per poter vivere di musica?
"Onestamente non so cosa cambierà ora. Per noi ora è importante continuare a migliorarci e cercare di mantenere un po’ tutto in mano nostra, senza pensare che avendo un etichetta non faremo più nulla noi. Quello che cambia ora è che quello che facciamo non è più solo per noi, ma ha una certa rilevanza. Tutto conta di più".

La Warner avrà visto in voi un progetto bello che potrà piacere alla gente. Tenete conto di questo quando componete una canzone?
"Quello che teniamo più di conto è metterci d’accordo, io e Ivan, su che genere fare. Abbiamo delle influenze differenti e cerchiamo di scegliere assieme melodie, ritmi, … In ogni caso è importante che ci piacciano, anche perché quando sono sul palco a cantare se mi diverto si vede…se non mi diverto pure".

Cosa consigliate alle band che cercano di andare nella vostra stessa direzione?
"Se penso alla situazione in Ticino è importante in ogni caso rimanere umili, anche perché l’esperienza dei gruppi nella nostra regione non è per nulla comparabile a quella delle band in altri paesi. È importante cercare di imparare da tutti anche dal pubblico. È importante sì fare una musica di proprio gradimento, ma un mio consiglio è quello di farla in salsa attuale. È come con la comunicazione, devi cercare di utilizzare il linguaggio che c’è oggi".

Per più di un anno non avete fatto concerti in Ticino. Come mai non avete fatto molte date nella nostra regione?
"Il motivo principale è che per un anno e mezzo non abbiamo più avuto più band. All’inizio i Sinplus eravamo solo io e Ivan, poi si sono aggiunti un altro ragazzo e un ex componente degli Infinity, che nel frattempo ha terminato i suoi studi".

Vi siete già confrontati con la svizzera tedesca?
"Per il momento non con tutto il gruppo, se non nelle radio. Abbiamo suonato in un concerto di beneficenza a Lucerna. Ci hanno chiesto inoltre cosa potevamo offrire, e ci siamo proposti per andare a suonare a casa di qualcuno per 45 minuti. Ci siamo ritrovati in una casettina a Berna dove abbiamo suonato per il compleanno di una ragazzina, figlia del miglior offerente per la nostra proposta!".

Qualche altra situazione strana nella quale vi siete trovati ultimamente?
"Quando siamo andati a suonare nei paesi dell’Est, ci siamo ritrovati in alcune radio stile ex Unione Sovietica, dove c’erano pure delle guardie che ti controllavano! Inoltre in quei paesi non è visto di buon occhio fischiettare perché porta sfortuna, e soprattutto i taxisti ci guardavano molto male! Nel nostro tour ci siamo trovati a suonare davanti a venti persone alla radio, come in uno stadio davanti a 4mila. È stato bellissimo!".

Vi aspettavate che fosse così il tour?
"Quella settimana è stata come se fossimo delle vere rockstar. Avevamo l’autista, alberghi piuttosto di lusso. In un concerto in Bielorussia ho salutato nella lingua locale, e il pubblico è come impazzito! Come musicista è stato uno dei più bei momenti, assieme al concerto prima di partire a Losone, dove abbiamo suonato per quaranta persone che cantavano con noi Unbreakable. Mi vengono ancora i brividi a pensarci…".

Dove vorreste suonare dopo Eurosong? Svizzera, estero,… qualche paese particolare?
"Un obbiettivo sarà quello di tornare dove siamo stati con il nostro tour il prossimo autunno. Per quest’estate al momento non abbiamo in programma concerti importanti. Ma a giugno saremo alla Luzerner Fest, poi in Ticino all’Openair di Monte Carasso, all’Openair Palagnedra".

Una possibile vittoria a Eurosong potrebbe cambiare qualcosa nei vostri progetti futuri?
"Chiaramente sarebbe tutto più facile. In ogni caso partecipare a questo evento sarà un buon modo per farci conoscere. L’importante è godersi questi momenti unici".

Stagend.com augura buona fortuna ai Sinplus! Se avete la possibilità di sostenerli, votateli (unicamente con numeri di telefono non svizzeri). www.stagend.com/sinplus

 

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