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TICINOMa che Belvedere!

22.05.12 - 07:00
I Belvedere sono quei posti da cui è possibile guardare lontano. O vicino. Raccontateci il vostro.
Tipress
Ma che Belvedere!
I Belvedere sono quei posti da cui è possibile guardare lontano. O vicino. Raccontateci il vostro.

Ci sono luoghi, sparsi nel mondo, in cui qualcuno ha deciso che uno sguardo, da lì, lo si doveva assolutamente lanciare.

Come stamani, quando in mezzo alla campagna è apparsa improvvisamente una sedia a marcare la presenza di un Belvedere: sotto una pianta, vicino a un campo appena tagliato, messa persino un po’ di sbieco. Attorno il paesaggio appariva quello di sempre. A star seduti su quella sedia però sembrava d’essere altrove; così il campo segato è diventata un’immensa distesa su cui sarebbe potuta apparire una mandria di bufali, una gazzella in fuga, una pioggia di fiori colorati oppure anche solo una donna d’altri tempi, forse proprio la madre del proprietario della sedia.

I Belvedere sono tutti così. Ogni volta che ci si siede o che si arriva al punto prestabilito, né un metro prima né uno dopo, la prospettiva cambia, e al panorama si aggiunge qualche cosa in più: una musica, una presa di coscienza, una risposta, un dolore dimenticato o magari anche solo il vero senso della vita.

Vi è mai capitato? Avete un luogo, una panchina o una terrazza da cui, quando vi affacciate, vi sentite diversi e magari persino più giusti? Può essere un massiccio da cui guardare una valle, una passerella sospesa sopra una cascata, una curva aperta su un paese di montagna o una terrazza sul Klein Matterhorn.

I Belvedere dicono siano punti scelti da cui è possibile lanciare uno sguardo, ma cosa torna indietro, solitamente, non lo si sa fino a quando questo non accade.

Raccontateci il vostro!

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