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CICLISMOEvans: "Vincere il Romandia sarebbe una bella sorpresa"

26.04.12 - 14:50
Un viaggio a 360° nella vita sportiva e privata dell'australiano, che punta forte sulla gara a tappe svizzera, così come alla Grand Boucle e al Mondiale 2012. Senza tralasciare la famiglia, la sua forza
Keystone
Evans: "Vincere il Romandia sarebbe una bella sorpresa"
Un viaggio a 360° nella vita sportiva e privata dell'australiano, che punta forte sulla gara a tappe svizzera, così come alla Grand Boucle e al Mondiale 2012. Senza tralasciare la famiglia, la sua forza
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LA CHAUX DE FONDS - È un Cadel Evans ottimista e con una condizione fisica in netta crescita, pronto ad affrontare il Giro di Romandia così come tutti gli appuntamenti che si presenteranno in questo 2012, quello che ha rilasciato le sue parole ai microfoni di Le Matin.

Analizzando questi primi due giorni di corsa, il ciclista della BMC si è dimostrato lucido e attento alla propria condizione fisica: “Mi sono dato tre giorni per sapere a che punto sono. Il prologo di 3 km è stato veloce, mentre la prima tappa con i suoi 190 km mi ha rassicurato circa la mia salute. Posso confermare che sono meno malato di quanto pensavo e vincere il Romandia sarebbe una bella sorpresa”.

La leadership della corsa a tappe è nelle mani di Bradley Wiggins che, oltre ad aver impressionato sia nel prologo che nello sprint finale della prima tappa, ha lasciato un’impressione di strapotere anche nell'australiano che proprio per questo motivo ha definito la sua vittoria finale “non impossibile, ma alquanto difficile”.

Evans, dopo aver superato l’infezione che l’aveva colpito durante l’Amstel Gold Race, ha ricordato con piacere la vittoria del Tour de France dell’anno scorso, la Gran Boucle si avvicina e i ricordi riafforano: “Vincere la corsa e indossare la maglia gialla a Parigi mi ha regalato una visibilità che mai avrei pensato. Ho capito che questo è uno degli eventi più importanti al mondo, sono andato in Canada e negli Stati Uniti e anche li tutti mi riconoscevano, si congratulavano. È stato incredibile”.

Il ciclista della BMC però non si è fermato alla sfera sportiva, anzi si è aperto e ha parlato della sua vita privata che gli ha regalato emozioni uniche e intense che gli hanno cambiato la vita. Nell’inverno scorso ha infatti adottato un bambino etiope che ora ha 18 mesi. “Non mi stanco mai di abbracciarlo – aggiunge – Mi guardo dentro e vedo che la vita non è solo il ciclismo”.

Infine uno sguardo al futuro prossimo, con l’obiettivo puntato inevitabilmente sul Tour 2012. “Questo Giro di Romandia mi farà capire a che punto sono, se devo mettere il turbo nelle prossime settimane, ma non sono preoccupato – dichiara in modo lucido e obiettivo – anche perché parteciperò al Delfinato con la speranza di arrivare alla partenza del Tour nel pieno delle mie forze. Dopo il Tour mi concentrerò sulla corsa olimpica di Londra sul Mondiale di Valkenburg, non penso ci possano essere problemi perché il tempo per recuperare c’è”.

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