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BEST OFVivere di musica? Facile!

28.03.12 - 08:21
Tutte le storie cominciano da un foglio bianco: abbiamo parlato con Elia Rediger, cantante della band basilese "The Bianca Story", gruppo pop-rock che sta riscontrando un grande successo in Europa
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Vivere di musica? Facile!
Tutte le storie cominciano da un foglio bianco: abbiamo parlato con Elia Rediger, cantante della band basilese "The Bianca Story", gruppo pop-rock che sta riscontrando un grande successo in Europa

LOSANNA - Tutte le storie cominciano da un foglio bianco: abbiamo parlato con Elia Rediger, cantante della band basilese “The Bianca Story”, gruppo pop-rock che sta riscontrando un grande successo in Europa.

Il vostro concerto in occasione del m4music festival a Losanna è stato coinvolgente: come avete ideato questo show?
Abbiamo suonato molti concerti in posti differenti passando parecchio tempo insieme. Questo ha permesso in un momento non preciso di creare un’atmosfera tutta nostra. Alla fine è quello che succede tra musicisti.

Avete suonato molto in Germania. Com’è percepita una band svizzera che suona all’estero?
La gente apprezza il lato svizzero che c’è nella nostra musica. In fin dei conti quello che è importante è poter dare qualcosa alle persone da portarsi a casa. Durante il nostro concerto raccontiamo una storia, e l’essere svizzeri è una componente di quello che siamo e che portiamo come artisti. Spesso mi capita di parlare schwitzer dütch e la gente non comprende ogni singola parola ma percepisce il senso e completa la storia.

A Losanna inizialmente avete trovato un pubblico freddo ma minuto dopo minuto il pubblico era sempre più entusiasta: vi succede spesso?
Succede! Succede con i The Bianca Story, perché quando un artista è onesto sul palco, la gente lo percepisce. Questo indipendentemente dalla città in cui suoniamo, può essere a New York, Berlino, Basilea o Lugano. Questa sintonia che si crea con il pubblico dà origine alla magia del concerto: la musica è emozione.

Siete supportati da parecchie istituzioni come prohelvetia e percento cultura Migros: quanto sono importanti questi aiuti per sviluppare il vostro progetto?
È importante distinguere tra l’aspetto artistico e quello manageriale. Per noi è importante mantenere la nostra identità musicale. D’altra parte, gli aiuti che abbiamo ricevuto rappresentano un supporto importante per continuare il nostro progetto. In noi queste istituzioni hanno visto un potenziale promozionale per la Svizzera all’estero.

Come avete fatto a ottenere questi aiuti?
La musica ha giocato un ruolo centrale. L’atmosfera che riusciamo a creare con essa è speciale, la gente lo percepisce e s’interessa a noi. Siamo supportati da un’etichetta discografica, da un’agenzia di booking e siamo distribuiti in maniera ottimale e tutto questo ha convinto anche le istituzioni. Alla fine siamo esseri umani e vale la legge del più forte di Darwin: chi fa musica perché ci crede davvero e non solo per hobby riesce a trasmettere questa sincerità e serietà alle persone che gli stanno attorno. Siamo grati del loro supporto.

Riuscite a vivere di musica?
Viviamo con pochi soldi, ma è possibile vivere di musica se lo si vuole veramente. So che in Svizzera si tende a considerare la musica un hobby più che un lavoro, ma è molto semplice, puoi farlo se lo vuoi. Può sembrare molto americano come pensiero, ma è così.

Il successo dei The Bianca Story è confermato dalla loro fittissima agenda che li vede attivi con molti festival e concerti (tra i quali due sold out a Berlino e Stoccarda). Inoltre, stanno lavorando al prossimo album. Maggiori informazioni: www.stagend.com/thebiancastory

p.s. l'intervista è a cura di Martino Piccioli, e non di Fabio Caironi come erroneamente riportato sull'edizione odierna di 20 minuti

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