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SVIZZERAVivo ancora in Svizzera?

27.02.12 - 09:00
Qualità, senso civico e l’esser all’avanguardia sono sempre state le note distintive della Svizzera, ma è ancora così? Qualcosa è profondamente cambiato, e sembra non ci sia nessuna intenzione di tornare indietro.
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Vivo ancora in Svizzera?
Qualità, senso civico e l’esser all’avanguardia sono sempre state le note distintive della Svizzera, ma è ancora così? Qualcosa è profondamente cambiato, e sembra non ci sia nessuna intenzione di tornare indietro.


Scusate lo sfogo, ma per citarne alcune: lavoro nero, dumping salariale in parecchi settori in concomitanza di giovani freschi di diploma che pretendono un posto di prestigio e stipendi fuori dalla realtà, aumento della disoccupazione e prospettiva di peggioramento delle condizioni lavorative che potrebbero riguardare ogni categoria, gente che abusa della cassa disoccupazione o froda l’assistenza, il popolo che rifiuta la meritocrazia, aumento consistente della criminalità transfrontaliera, sempre più frequentemente si viene a conoscenza di casi di riciclaggio dei proventi della mafia (e chissà cos’altro), appalti pubblici assegnati con metodi opinabili o con conflitto d’interessi, caporalato, subappalti selvaggi (sperando che la responsabilità solidale integrata nel nuovo CCL sia applicata in modo tale da frenare questo "mal lavorare"), blocco ticinese dei ristorni, con conseguente peggioramento dei rapporti internazionali, per cercare unicamente di aprire un dialogo con Berna, il grave caso "Blocher-Hildebrand", becero ghettismo dei partiti anche difronte ad idee valide ed ampiamente condivisibili, asfaltopoli, dove un folto gruppo di ditte creano un cartello per il prezzo del bitume frodando il cantone per 25mio di franchi ma nessuna (!) conseguenza penale è ravvisabile e si pensa ad un unico rimborso di 5mio per non mettere in crisi le aziende.

In crisi le aziende? Dico io, ma se hanno gonfiato i prezzi per 25mio di franchi, pagati dai contribuenti, di soldi ne disporranno! Se la regola "chi sbaglia paga" va a cadere, si entra in un vortice da cui è difficile venirne fuori. Significa che in Svizzera siccome le conseguenze sono accettabili si può fare qualsiasi frode, non rispettare più le leggi! Le istituzioni e chi di dovere dovrebbero fare gli interessi dei cittadini e non delle ditte che imbrogliano. Perché altrimenti si sperperano soldi in due modi: con le frodi e con chi non fa il suo lavoro.

Sembrerebbe, a mio parere, che chi è al governo, e in generale le istituzioni, gli organi di vigilanza, la giustizia, ecc., non siano pronti, o capaci, ad affrontare questo nuovo "malaffare" che si sta spargendo come un cancro.
Il tutto coperto da un velo di quasi totale indifferenza (direi menefreghismo) della maggioranza dei cittadini e a volte da una sottile, ma preoccupante, omertà da parte delle istituzioni. Ma la Svizzera non è (era) famosa per la qualità, per l’ordine, il rispetto delle leggi, la linea dura, il senso civico e l’essere all’avanguardia? Mi ricordo quando "ci sentivamo superiori" rispetto agli altri paesi: "da noi queste cose non succedono!".

Imprenditori che avete interessi in politica e politici che avete interessi imprenditoriali (di qualsiasi genere) a cui questa situazione forse giova, vi prego di riflettere, prima che questa vi si ritorca contro, quando diventerete solo delle pedine e a pagarne le conseguenze saremo tutti. O forse è troppo tardi? Mungere la vacca il più possibile prima che finisca il latte non mi sembra un’ottima idea, e mi rivolgo anche ai concittadini.

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