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CONFINEReguzzoni: "Finte liberalizzazioni, i benzinai sono vessati"

20.02.12 - 15:10
Reguzzoni: "Finte liberalizzazioni, i benzinai sono vessati"

VARESE - "I benzinai rappresentano una delle tante categorie messa sotto pressione dalle finte liberalizzazioni del Governo Monti che, anche in questo caso, colpisce i piccoli. Invece dovrebbe colpire i grandi: le compagnie petrolifere, le banche, le assicurazioni, cioè i responsabili dell'attuale crisi economica". Lo ha detto il deputato italiano della Lega Nord, Marco Reguzzoni, intervenuto questa mattina al presidio organizzato dalla Faib (Federazione Autonoma Italiana Benzinai) a Varese.

"Un benzinaio - ha spiegato Reguzzoni - si trova a dover fare i conti con l'aumento delle accise e con una finta liberalizzazione che provoca danni devastanti al suo lavoro. Aggiungiamo inoltre che gli hanno aumentato l'età pensionabile e i contributi quasi del due per cento (quindi una tassa reale sul reddito). Tutto questo è veramente inaccettabile, come è inaccettabile il fatto che in Francia il prezzo di benzina e diesel sia molto inferiore rispetto a quello del nostro paese. Far passare il concetto che questa situazione sia colpa dei benzinai, è qualcosa di veramente sbagliato e scorretto".

"Va tenuto poi conto che Varese - ha continuato il deputato leghista - è in un territorio di confine. Qui ci sono problematiche da noi abilmente risolte negli anni scorsi, con l'introduzione di un sistema flessibile di prezzi e sconti che può portare lavoro sul nostro territorio e arginare la fuga dell'utente verso la Svizzera, dove la benzina costa di meno. Questo deve essere un sistema non solo da riprendere, ma da incentivare, perché riteniamo che non si possa essere sempre sordi e ciechi alle esigenze del territorio".

"Noi - ha concluso Marco Reguzzoni - chiediamo quindi che il Governo faccia chiarezza, che dica la verità su queste finte liberalizzazioni utili soltanto a gravare sulle spalle dei piccoli, di chi lavora e paga le tasse".

Intanto, da una stima dell'Adoc (Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori italiani), con un costo medio di 1,80 euro al litro l'Italia è diventato il Paese più caro d'Europa dove mettere benzina: per un pieno si spende in media il 12% in più che nel resto d'Europa, in un anno la differenza è di 350 euro.

"Un anno di rifornimenti costa in media 3'240 euro ad un italiano, il 12% in più della media europea, con un aggravio di spesa pari a circa 350 euro annui - spiega Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - l'Italia è il Paese europeo con i costi più alti dei carburanti, si spende il 10% in più che in Francia, il 7% in più che in Germania, il 20% in più della Svizzera e poco meno del 30% in più che in Spagna. Un pieno oggi costa 90 euro, in Europa mediamente si spendono 80 euro, in Svizzera si spendo circa 15 euro in meno ad ogni rifornimento".

Ats Ans

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