Chic e femminile come sempre, guadagna praticità con le cinque porte e si arricchisce con dotazioni da "grande". Il due cilindri offre tanto, ma qui sta poco bene.
FILOSOFIE PERSE E MANTENUTE - È sicuramente triste dirlo, ma la Ypsilon è forse l’unico modello dello storico marchio di Chivasso a meritarsi l’appartenenza ad esso. Con la trasformazione un po’ dozzinale di modelli statunitensi nell’alto di gamma, la Ypsilon è ancora un macchina concepita, realizzata e pensata all’italiana, che continua a caratterizzarsi per quell’aria un po’ altezzosa e snob rispetto alle concorrenti, inclusa la “cugina” 500 con cui condivide il pianale.
NOBLESSE OBLIGE - In nome della praticità le sue porte sono diventate cinque non ponendo particolari vincoli stilistici, che incorporando la maniglia nel montate posteriore gode di un profilo anticonvenzionale, che tra l’altro sembra fatto a posta per prevedere una vernice bicolore. Dettagli cromati, in nero lucido e proiettori elaborati fanno parte di quegli ornamenti che rendono il tutto discretamente “pomposo” e, in un certo senso, più raffinato.
CURA PER I DETTAGLI - Lo stesso può essere detto degli interni, dove si è cercato di inserire quanti più dettagli possibili per farla sembrare ricercata. Quindi ecco una “Y” stilizzata sui tappetini, dei piacevoli inserti in nero lucido e una curata selezione dei materiali, molti dei quali morbidi, per “tappezzare” l’abitacolo; un colpo d’occhio interessante che a seconda analisi mette in evidenza qualche piccola ma correggibile sbavatura in fase d’assemblaggio. Anche i sedili anteriori hanno una grande “Y” impressa su sedili, dai quali il guidatore gode di un discreto spazio per muoversi. La praticità è notevolmente aumentata con due porte in più facilitando l’accesso ai sedili posteriori di cose e persone, tra cui le più alte dovranno fare qualche sacrificio non tanto per le gambe, ma a causa dello spazio per la testa quasi inesistente.
CROCE E DELIZIA - Se dovessi cercare il contesto in cui la nuova Ypsilon mi ha colpito di più è stato di notte, in autostrada. La strumentazione ha un illuminazione molto elegante e rilassante, proprio come la guida, cui contribuisce notevolmente il bicilindrico “Twinair”. Il problema è che proprio questa sua eleganza viene rovinata dall’ineleganza con cui il motore vibra nell’utilizzo cittadino. È la sua croce e la sua delizia, perché le prestazioni sono degne di nota e supportate da una guida adeguata anche fuori città, se non per l’intervento brusco dell’ABS quando il fondo stradale è umido.
UN ESEMPIO DA SEGUIRE? - Nel contesto descritto sopra consideravo poi che la più piccola delle Lancia può avere un sistema che parcheggia l’auto al posto a tuo, un navigatore asportabile, fari anteriori Bi-Xenon e posteriori a LED, una radio compatibile con dispostivi esterni, sensori luce e poggia e sedili parzialmente in pelle. Tutte cose che spesso si trovano su vetture di categoria più alte, e questa dovrebbe essere una riflessione per la Lancia: se riescono da più di un ventennio a proporre un’utilitaria che é stata più o meno avanti alla concorrenza, dovrebbero ripartire proprio da qua per ricreare, passo dopo passo, una gamma propria.
Modello | Lancia Ypsilon |
Versione | Twinair Platinum |
Motore | 2 cilindri in linea, benzina, turbo |
Cilindrata | 875 cc |
Potenza | 85 cv @ 5'500 giri/min. |
Coppia | 145 Nm @ 1'900 giri/min. |
Trasmissione | Cambio manuale a 5 rapporti, trazione anteriore |
Massa a vuoto | 1'050 kg |
Accelerazione 0-100 km/h | 11,9 secondi (dichiarato) |
Velocità massima | 176 km/h (dichiarato) |
Consumo misto | 4,2 L/100 km (dichiarato) |
Prezzo base | 23'390 CHF |
Prezzo vettura provata | 27'920 CHF |