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TICINOIl dibattito politico del 2011: Lega o non Lega

20.10.11 - 19:00
Quattro presidenti di partito a confronto sulla campagna anti-Mattino
Foto Ti-Press
Il dibattito politico del 2011: Lega o non Lega
Quattro presidenti di partito a confronto sulla campagna anti-Mattino

BELLINZONA - Appelli sui giornali, siti internet, manifesti, conferenze, video e finti giornali: l’offensiva anti-Mattino ha sfoderato l’artiglieria pesante in questo ultimo scorcio di campagna elettorale.  Un sincero desiderio di fair-play nel dibattito politico o un disperato tentativo di arrestare la continua crescita del movimento di Bignasca?

Abbiamo chiesto ai presidenti dei principali partiti ticinesi come valutano questa serie di attacchi, se ritengono che siano utili e cosa pensano del fatto che siano usciti solo ora, dopo oltre 20 anni di Mattino.

“Una parte di paese finora ha sempre cercato di avere pazienza e adesso sta esprimendo questa indignazione” sostiene Walter Gianora, presidente del PLR. “Io la trovo un’espressione dignitosa di un paese che ricomincia a ragionare. Forse si sarebbe potuto agire prima, ma io credo che la difficile situazione attuale abbia portato a riconsiderare gli aspetti positivi che hanno fatto della Svizzera un paese forte, aspetti che una volta distrutti sarebbero difficili da ricostruire. Una classe politica rissosa equivale a un paese rissoso, basta guardare oltre le nostre frontiere. Invece in politica bisogna privilegiare la calma, la ricerca del compromesso. Il litigio è sempre negativo.”

“A me rincresce che in un momento in cui c'è già disinteresse della gente per la politica, l'attenzione venga posta su queste sciocchezze, che oscurano i contenuti del dibattito politico” afferma Giovanni Jelmini, presidente del PPD. “Sicuramente queste “querelles” non motivano gli elettori ad andare ai seggi. La politica è cercare di costruire qualcosa per il paese, tutto il resto sono baggianate. Il decadimento del dibattito politico è sotto gli occhi di tutti. Personalmente non condivido i metodi della Lega quando non porta rispetto per le persone, ma le azioni del gruppo anonimo non sono certamente meglio. Non condivido neppure l’anonimato. Quando uno fa satira, o presunta satira, dovrebbe sempre avere il coraggio di manifestarsi.”

 “Finora si è fatto finta di non vedere il degrado culturale e politico” ribatte Pelin Kandemir Bordoli, capogruppo del PS. “Siamo abituati a vedere questo linguaggio da anni, ora che per un finto Mattino la Lega gridi allo scandalo mi sembra ipocrita. Perché l’appello giunge solo ora bisogna chiederlo a chi l’ha fatto, comunque il nostro partito si è sempre dissociato da questo modo di fare politica. Forse c’è stata una certa sottovalutazione del fenomeno,  lo si è preso un po’ alla leggera fin quando ci si è accorti che la politica precipitava in una modalità poco rispettosa nei confronti delle istituzioni e dei cittadini. Oggi tutte le persone e i partiti che credono nella necessità di un confronto sano dovrebbero dissociarsi da questo modo di fare e proporre un progetto alternativo.”

“La libertà d’espressione vale per tutti, sia per il Mattino che per chi lo attacca” sostiene Sergio Savoia, coordinatore dei Verdi. “Anch’io non approvo i metodi della Lega, ma non li demonizzo perché penso che la strategia migliore per contenere la Lega sia di inchiodarla alle proprie responsabilità di partito di maggioranza relativa. C’è poi da chiedersi se questo tipo di attacchi non finisca per essere controproducente rispetto agli scopi di chi li fa. Se noi facciamo le campagna contro la Lega, continuiamo a perpetuare il mito della Lega come un movimento speciale, contro il sistema o fuori dal sistema. Invece deve essere trattata come tutti gli altri partiti. Se poi Bignasca esce dai confini della legalità c’è pur sempre una magistratura e la si può utilizzare.”

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