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TICINOLa legge è uguale per tutti… ma per la madre è "più uguale"!

25.10.11 - 14:35
Papageno: in nome dei padri
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La legge è uguale per tutti… ma per la madre è "più uguale"!
Papageno: in nome dei padri

Nella vita, per capire dove ci si trova, ci si dovrebbe mettere nei panni della controparte. Così avverrebbe qualche volta che la realtà supererebbe la fantasia! Protagonisti della storiella che vi raccontiamo sono l’avv. Enrico Pusterla, Pretore della Pretura di Mendrisio Sud, e l’avvocatessa Rosella Chiesa Lehmann con studio legale a Mendrisio.

Vuole la consuetudine che alla separazione della coppia di cui parleremo la casa unifamiliare e figli siano stati assegnati d’ufficio alla "ex". Alimenti per lei e i figli. Per il padre il minimo vitale: fr. 1’200 + cassa malati e appartamento. Separazione nel 2002, richiesta di divorzio nel 2004, ma oggi la coppia non è ancora divorziata! Nel frattempo i figli sono cresciuti: due sono maggiorenni, ancora adolescente il minore. Sentenza in vigore: alimenti fr. 1’371 per lei e fr. 1’327.50 per il figlio minorenne. Recentemente l’ironia della sorte vuole che il figlio decida di trasferirsi dal padre! Detto, fatto.

Il Pretore, ora, dovrebbe riconsiderare la situazione della coppia, il cui marito da 7 anni cerca di ottenere una sentenza di divorzio senza che debba mantenere a vita la "ex" : oggi ha 45 anni e lavora meno del 50% con un salario netto di circa fr. 1’250 al mese. Vivrebbe da anni con un convivente nella casetta "domestica"… ma loro negano.

Al presente, la signora "ex" dovrebbe poter godere dei privilegi dell’uguaglianza tra uomo e donna sancita dalla nostra costituzione. Ieri, con figlio da allevare e lavoro part-time, ricevendo dal marito ca. fr. 2’700 al mese.

Oggi, rimasta "sola" senza figli nella casa familiare (4 camere da letto…) ma con gran voglia di non essere autonoma economicamente. In questa "stravagante" (vergognosa?) visione esistenziale è sostenuta da 10 anni dall’avvocatessa Rosella Chiesa Lehmann, la quale da anni trascina la causa grazie all’assistenza giudiziaria (pagata con i soldi dei contribuenti) per ottenere alimenti a vita per la sua "cliente"…e che alimenti!

Oggi il padre che ha accolto il figlio nel suo appartamentino di 3 locali (condiviso da anni con una figlia maggiorenne agli studi) chiede al buon Pusterla di rifare i calcoli. Ci si aspetterebbe che, per simmetria, oggi il padre possa lavorare al 50% per occuparsi del figlio, la moglie lavori a tempo pieno e riceva dalla moglie gli alimenti per il figlio… e poi… no, questo proprio no, il padre non vuole farsi mantenere dalla moglie, ci mancherebbe!

Ed ecco la sorpresa. L’avvocatessa Lehmann si rivolge con un’istanza alla Pretura pretendendo ora per la sua cliente - dopo 9 lunghi anni di separazione - ben 2'333.45 fr mensili di alimenti (a vita)… e che gli alimenti per il figlio minorenne vadano a carico… del padre. Di un lavoro a tempo pieno per la sua "patrocinata", manco a parlarne.

Il magnanimo Pretore Pusterla, che ha già affermato nell’ultima udienza "Non è che se il figlio si sposta da una parte all’altra allora si ribalta la situazione! I calcoli non si fanno così!", dovrà valutare il caso e prendere una decisione: la responsabilità sarà solo sua! Del sacro principio "femminista" dell’uguaglianza tra uomo e donna se ne stanno facendo un baffo. Sembra probabile che il Pretore, facendo pieno uso del suo libero arbitrio (giuridicamente detto "libero apprezzamento del giudice"), si prepari a castigare con i crismi della legge il padre che si occupa del bene dei figli e ad accollargli vita natural durante l’ex moglie (a svantaggio dei figli, soprattutto i maggiorenni).

Morale della favola? Diverse le risposte possibili, tra le quali ne segnaliamo solo alcune:

a. Chi si sposa fa bene, chi non si sposa fa meglio, come afferma un esperto divorzista della piazza ticinese.

b. Il dipartimento federale e l’ufficio cantonale per la .... parità non hanno ancora raggiunto alcuni fondamentali obiettivi;

c. I Pretori sentenziano nei divorzi a loro piacimento;

d. Simpatia e antipatia condizionano fortemente le sentenze di divorzio;

e. Leggere il romanzo "Il processo" del noto scrittore Franz Kafka per capire quanto avviene nel diritto di famiglia svizzero - e non solo;

f. Viviamo in una società ostile ai padri (anche a quelli affidatari);

g. Il bene dei minori è subordinato all’intoccabile lifestyle della signora "ex".

h. La legge è uguale per tutti… ma per la madre è "più uguale".

Questo caso, prossimamente potrà essere seguito in "real time" all’indirizzo www.papagenonews.ch nella rubrica "Divorzio in diretta".

Invitiamo i lettori di Ticinonline (in particolare le madri che hanno avuto l’avvocatessa Lehmann come legale dell’ex marito o che ritengono di aver ricevuto dal Pretore Pusterla un "diverso trattamento" rispetto alla madre della nostra storia) ad esprimere i loro commenti e considerazioni, inviandoceli per e-mail a info@papagenonews.ch , per sms ai numeri di tel. 079 – 240 40 51 & 079 – 376 83 39 o per iscritto a Movimento Papageno, c.p. 1827, Chiasso, oppure contattandoci direttamente.

 

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