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ZIMBABWENestlé espropriata del 51% del suo capitale

26.09.11 - 16:11
Lo esige la nuova legge per l'indigenizzazione del paese africano
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Nestlé espropriata del 51% del suo capitale
Lo esige la nuova legge per l'indigenizzazione del paese africano

VEVEY - La filiale di Nestlé nello Zimbabwe deve essere espropriata del 51% del suo capitale. La quota sarà ceduta a indigeni in base ad una legge entrata in vigore nel marzo 2010. Altre dodici multinazionali presenti nel paese africano subiranno la stessa sorte. Tra di loro vi sono British American Tobacco e Barclays Bank.

La legge per "l'indigenizzazione" delle aziende esige che ogni impresa detenuta da stranieri e con attivi di almeno 500mila dollari (453mila franchi) ceda il 51% a investitori indigeni.

Le multinazionali hanno tempo sino alla fine del mese per adeguarsi. In caso contrario rischiano una procedura per far annullare la loro licenza.

"Nestlé Zimbabwe ha proposto un piano relativo all''indigenizzazione' nel novembre 2010", ha spiegato all'ats Nina Caren Backes, portavoce del gruppo alimentare vodese, commentando un'informazione del settimanale "L'Hebdo". La multinazionale ha poi risposto a una lettera ricevuta dal ministero competente il 18 agosto 2011 e da allora le parti sono in contatto, ha aggiunto.

Presente nel paese africano da 50 anni, il gigante elvetico possiede una fabbrica nella capitale Harare che occupa 200 persone e produce per il mercato locale cereali trasformati e latte in polvere per bambini.

ATS

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