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INTERVISTAClaudia Cardinale: "Io, un maschiaccio che detesta i lifting"

12.08.11 - 15:37
È stata definita "la miglior invenzione italiana dopo gli spaghetti". Claudia Cardinale riceverà stasera il Pardo d'onore. E dice: "Giudicatemi pure sul lavoro ma non voglio essere giudicate sulla vita privata"
Ticinonline Davide Catena
Claudia Cardinale: "Io, un maschiaccio che detesta i lifting"
È stata definita "la miglior invenzione italiana dopo gli spaghetti". Claudia Cardinale riceverà stasera il Pardo d'onore. E dice: "Giudicatemi pure sul lavoro ma non voglio essere giudicate sulla vita privata"

LOCARNO - Più di 50 anni di carriera. Oltre 90 film girati in tutto il mondo. Più attrice che diva. Musa di registi che l'hanno immortalata in pellicole indelebili. Decine di premi. Con questo scrigno di pietre preziose, Claudia Cardinale è arrivata oggi a Locarno per ritirare il Pardo d'onore. Per l'occasione il Festival proietterà stasera in Piazza Grande il film "8 e mezzo" di Federico Fellini.

"Quel film l'ho girato contemporaneamente al Gattopardo. Fellini e Visconti si odiavano. Uno mi voleva bionda,  l'altro mi voleva nera. Mi facevano penare. Ma entrambi hanno dato una svolta alla mia carriera"

Com'era lavorare con loro sul set?
"Erano due tipi agli opposti. Con Visconti era come stare a teatro. Doveva esserci il silenzio assoluto, non si doveva mai parlare, non dovevamo muoverci.  Sul set non poteva entrare nessuno, nemmeno il produttore. Con Fellini invece si stava sempre a parlare. Entrambi avevano la grandezza di saper trasformare la banalità in qualcosa di magico".

Nella sua carriera ha sempre dimostrato, forse  più nella vita che sul set, di avere una grande forza.
"Fin da piccola sono sempre stata un maschiaccio. Facevo a botte con tutti per mostrare che in quanto donna ero più forte di loro. Arrivavo perfino a salire sul treno in corsa, per far capire quanto fossi forte. Già lì avevo capito che nella vita se vuoi qualcosa, puoi averla. Ricordo che John Wayne mi disse 'ma tu sei un uomo, non una donna".

Quindi sul set di "C'era una volta il West", dove era l'unica donna tra tanti uomini, si sentiva a suo agio?
"È stato stupendo. Anche in quell'occasione volevo dimostrare che ero più forte di loro. Quel film è straordinario. La musica è straordinaria"

L'intrusione della stampa la infastidisce?
"Nella vita e nella carriera mi sono sempre saputa difendere molto bene. Giudicatemi pure sul lavoro ma non voglio essere giudicata nella vita privata. Ed è per questo che ad un certo punto me ne sono andata in Francia. I riflettori mi hanno sempre dato fastidio. Sul set de Le pistolere ero con Brigitte  Bardot, i paparazzi speravano che ci saremmo ammazzate, avevano creato la rivalità B.B contro C.C e invece non è successo nulla". 

Quali tra i tanti personaggi conosciuti gli è rimasto nel cuore.
“Ce ne sono tanti. Ricordo Blake Edwards con cui ho fatto "La pantera rosa". Era un pazzo, e io sono sempre stata affascinata dai pazzi. Ricordo che lavorava a testa in giù. David Niven che una volta disse che 'dopo gli spaghetti, ero la miglior invenzione italiana'. Jason Robert con cui ho girato Fitzcaraldo. Di fronte alla violenza della natura si era rifugiato su un albero, e dovemmo chiamare uno psicanalista per farlo scendere". E  poi ancora Marcello Mastroianni, con il quale ho fatto tanti film".

Proprio con lui ha girato un film che ha portato qui a Locarno. Era il Bell'Antonio.
"Che scandalo quel film. Mastroianni interpretava la parte di un uomo siciliano impotente. Ma ve lo immaginate un Mastroianni, latin lover, in Sicilia nella  parte di un impotente".

Cosa bisogna avere per fare questo lavoro?
Tanta forza. Se sei debole non puoi lavorare nel mondo del cinema. Io ad esempio non mi sono mai sposata. Non ho mai voluto dipendere da qualcuno. Quello che conta nella mia vita sono i miei figli e il loro padre. Se non sei forte dentro e non ti difendi è la fine".

Che rapporto ha con il tempo che passa?
"Il tempo non si puo' fermare. I lifting li detesto. Ciò che è importante è essere attiva, non mollare mai la presa e andare sempre avanti”.

Sal Feo

Foto Keystone

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