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LUGANOLega, una domenica bestiale

10.04.11 - 20:39
La festa leghista in piazza, i campanacci e i fumogeni
Keystone
Lega, una domenica bestiale
La festa leghista in piazza, i campanacci e i fumogeni

LUGANO - Mentre il Ticino si sente al centro del mondo e si sprecano gli aggettivi sul cambiamento degli equilibri governativi, dando un'occhiata alle pagine dei giornali online confederati viene da sorridere.

Sul Blick online, il giornale più letto in Svizzera, nel tardo pomeriggio di oggi, le elezioni cantonali le si trovano a fondo pagina, in una casella tra una notizia di una rissa in una discoteca a Basilea e un'articolo riguardante la situazione a Fukushima. Su 20min.ch l'apertura è dedicata all'anniversario del 150esimo dell'inizio della guerra civile negli Stati Uniti e i risultati delle partite della Super League. E mentre le elezioni di Lucerna occupano una certa rilevanza, quelle ticinesi restano relegate a metà pagina.

Sulla NZZ in apertura le cantonali di Lucerna, mentre il Ticino riesce, per così dire, a conquistarsi il secondo posto. Sul Tages Anzeiger a capeggiare sono le notizie politiche che arrivano dal Canton Lucerna. Il Ticino è più sotto, sotto la Parigi-Roubaix. Va meglio in Romandia, con l'apertura della Tribune de Geneve dedicata al Ticino.

In tutti i casi, da giovedì i consiglieri di Stato cominceranno a riunirsi, a lavorare per il Ticino. Un Ticino politico che, a partire dall'entrata in vigore dei bilaterali, non è riuscito ad agganciarsi allo slancio economico provocato dall'apertura dei mercati con l'Europa. Mentre negli altri cantoni svizzeri la disoccupazione è generalmente diminuita, in Ticino il numero dei frontalieri, a partire dal 2004, ha continuato l'ascesa e la disoccupazione è rimasta, ormai a livello strutturale, più alta rispetto alla media svizzera.

Il voto dei Ticinesi è chiaro e ha premiato chi ha detto, ma non da oggi, che i frontalieri sono troppi. Un messaggio forte che ora dovrà passare a Berna. Una Berna che sembra sempre più lontana. Il voto alla Lega non è arrivato soltanto da chi ha voltato le spalle al PLRT. Il voto alla Lega è giunto da quelle classi popolari che, intimorite e che vivono sulla loro pelle il dramma della disoccupazione, del precariato e del dumping salariale, chiedono a chi governa questo paese di fare qualcosa e di trovare delle soluzioni. Classi popolari che sono consapevoli del fatto che la Lega non potrà risolvere tutti i problemi. La Lega, molto astutamente, è riuscita a catalizzare tutta una serie di voti di protesta di elettori che, nel segreto delle urne, hanno scelto il Movimento di Bignasca speranzosi di dare in seno alla compagine governativa più forza a quelle voci popolari che fanno più fatica ad arrivare a fine mese e che con l'aumento continuo dei premi delle casse malati, non sono convinte delle soluzioni proposte dai partiti tradizionali. In una nostra intervista a Norman Gobbi, il neo consigliere di Stato Norman Gobbi lo ha detto senza mezzi termini: "Le casse malati fanno i loro interessi, di certo non quelli degli assicurati".  

Il popolo leghista che oggi si è trovato in piazza Riforma a festeggiare è quello spontaneo e rumoroso dei "senza cravatta". Quell'espressione di una ticinesità che ha manifestato la sua gioia con i campanacci, i fumogeni, gli abbracci. Questo dieci aprile è sicuramente un compleanno che Giuliano Bignasca non scorderà mai. Un sogno che è diventato realtà. Già dai primi risultati dei comuni scrutinati, sopra e sottocenerini, era chiara la vittoria leghista. In una piazza della Riforma mai così "rovente" come oggi, salotto della Lugano capitale storica dei liberali, a metà pomeriggio si è levato l'urlo, liberatorio: "Lega, Lega, Lega!".

Un urlo che rappresenta il cambiamento.     

p.d'a.
 

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