TICINOGiorgio Pellanda: "Troppo dipartimentalismo: ne soffre l'iniziativa dei cittadini"

L’analisi dell’attività dipartimentale del nostro Governo mette a nudo diverse pecche, fra tutte, quella di uno Stato troppo diviso in settori amministrativi autonomi dovuti ad un eccessivo dipartimentalismo. Conseguentemente la mano destra non sa quello che fa la mano sinistra, o meglio, spesso il cittadino che intende dar vita a progetti che creano benessere si trova confrontato con uffici dipartimentali fra loro in contraddizione ( uno dice sì, l’altro dice no e l’altro ancora dice ni ).

Se poi ci mettiamo l’enorme burocrazia che scoraggia l’iniziativa privata e il troppo potere decisionale di taluni funzionari che gestiscono l’ufficio come se fosse il loro, ci rendiamo conto che sovente gli imprenditori rinunciano a concretizzare tante belle idee, a scapito anche dell’economia. Gli esempi sono tanti e ne cito due   emblematici che riguardano  i rustici e i Piani Regolatori comunali che stanno in ballo 6 o 7 anni prima di essere approvati. Ne sanno qualcosa gli amministratori comunali confrontati con decine e decine  di leggi sempre più restrittive; se poi ci mettiamo le regolari opposizioni favorite dal troppo garantismo che giungono dagli ambientalisti… la frittata è fatta e i progetti finiscono nei cassetti.

Dopo questa doverosa considerazione posso dire che sono per uno Stato che sappia impegnarsi  per assicurare formazione, solidarietà,  giustizia e sicurezza; tuttavia  il cittadino moderno e responsabile  non deve pretende sempre tutto dallo Stato, anzi, parafrasando John Kennedy, è  lo Stato che si aspetta qualcosa dal cittadino. Parole sacrosante…. a patto che lo Stato non ne blocchi  le sue intelligenti iniziative che consentono di essere al passo con i tempi, all’insegna del progresso e del benessere.

Foto Ti-Press Samuel Golay