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TICINO"Non vi sposate, è un disastro!"

15.02.11 - 09:10
Il monito del noto divorzista Daniele Jörg. Meglio prevenire ma i contratti prematrimoniali non sono accettati per scaramanzia
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"Non vi sposate, è un disastro!"
Il monito del noto divorzista Daniele Jörg. Meglio prevenire ma i contratti prematrimoniali non sono accettati per scaramanzia

LUGANO - "Non commettete matrimonio, perché è sempre un disastro".  A pronunciare la frase che richiama al peccato, e ripresa dal Movimento Papageno, è l'avvocato divorzista Daniele Jörg. "Io mi occupo di divorzi e faccio prevenzione come fanno i dentisti, ma la gente non crede alla prevenzione e continua a sposarsi. Abbiamo il 60% dei divorzi sul totale dei matrimoni.  Il restante 40% ha l'amante, oppure non ha molti soldi per divorziare o i figli sono troppo piccoli. Quelli che stanno bene, sono pochissimi."

Il quadro che ne esce è disastroso. Le parole di chi, come Jörg ogni giorno parla e si confronta con le coppie, sono chiare. I problemi del resto per chi divorzia sono tanti. E allora meglio evitarli se possibile.  Ma come? "Chi vuole sposarsi deve informarsi, assumere un atteggiamento difensivo. Io propongo le convenzioni matrimoniali ma le persone fanno gesti scaramantici, mi dicono "noi ci amiamo, quindi..".  In realtà, secondo l’avvocato Jörg, quello di sposarsi è un rischio fortissimo, specialmente per i maschi. "Alle mogli consiglio un po’ di più di sposarsi, soprattutto se hanno figli".
Per prevenire i rischi, esistono le convenzioni prematrimoniali sugli alimenti, ma in Ticino non hanno grossa adesione, sembra soprattutto per scaramanzia da parte delle coppie, ma anche perché spesso le decisioni prese anni prima non sono accettate dal giudice . Maggiore successo ha invece la separazione dei beni. 

La separazione dei beni – “E’ molto frequente, permette una totale separazione del reddito e della sostanza durante il matrimonio ed in caso di divorzio. Inoltre, con la separazione, il diritto ereditario non può essere toccato, coniuge e figli infatti restano eredi, in caso di morte di uno dei due coniugi”, spiega Badaracco. “Con la  separazione dei beni, ognuno resta in possesso dei suoi beni. Questo non va tanto bene alle mogli, se restano a casa a curare i figlioli. In questo caso  ad accumulare tutto è il marito. Visto che dopo un matrimonio di lunga durata (10 anni) il coniuge più debole ha diritto a mantenere il tenore di vita precedente la separazione dei beni, quello che io consiglio è di verificare anno per anno la situazione delle due parti. Ma soprattutto consiglio alle mogli di non abbandonare il lavoro perché altrimenti si rischia molto”.

La convenzione sugli alimenti - 'Questo tipo di contratto prematrimonialie regola, in caso di divorzio, gli aspetti inerenti gli alimenti, la sostanza e i contributi. "Generalmente ricorrono a questo tipo di convenzioni, le persone facoltose che cercano di cautelarsi - spiega Badaracco. Tuttavia, il giudice può accettarle o meno. Dipende dalla situazione reale in cui si trovano i coniugi al momento del divorzio. Possono essere valide per stabilire l'entità del contributo, ma se per esempio ci sono i figli, difficilmente sarà accettata dal giudice. La separazione è frequente, le convezioni invece sono poche e spesso la coppia non le preferisce, per scaramanzia"

Anche Jörg conferma lo scetticismo:"Penso che la convenzione che stabilisce gli alimenti dia poche certezze, è aleatoria. Io ne ho portato avanti alcune che sono passate prima al vaglio del giudice e non sono state mai contestate dai coniugi. Ma una convenzione firmata oggi, non necessariamente fra 10 anni funzionerà ancora davanti al giudice. La convenzione è sottratta alla volontà totale delle parti. Deve essere equa e rispettare una serie di principi nel momento i cui si divorzia, per cui se in quel momento uno dei due coniugi è in una situazione di bisogno, o se ci sono i figli, gli accordi precedenti vengono modificati dal Giudice, secondo la reale necessità".
Insomma, la strada resta tortuosa. Ecco perché il consiglio di Jörg è quello di non commettere il peccato del matrimonio. Un consiglio che tuttavia difficilmente sarà seguito.

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