In Ticino il 60% dei matrimoni finisce con un divorzio! Uomini, vale veramente la pena rischiare?
Prendiamo spunto dal caso di un padre di 50 anni, domiciliato nel Luganese, che percepisce un salario considerato medio-alto in Ticino. A seguito della domanda di separazione inoltrata dall’avvocato della moglie, un Pretore (specialista in divorzi) ha sottoposto ai coniugi una proposta di accordo di separazione in cui propone al padre di lasciare alla divorzianda moglie la casa con piscina, i tre figli, la gran parte dello stipendio e di "levarsi gentilmente di torno". Ecco la proposta scritta del Pretore:
1. La moglie rimane nella casa unifamiliare coniugale
2. I tre figli sono affidati alla madre per cura ed educazione
3. Il marito lascia la casa entro 15 giorni
4. Tutte le spese correnti maturate fino all'uscita di casa rimangono a carico del marito
5. Fino a quando il marito non avrà una sistemazione abitativa confacente sono esclusi i pernottamenti dei tre figli
6. Il marito dovrà trovarsi un'abitazione dell'ordine di Fr. 1'100.- d’affitto (spese accessorie comprese)
7. Il marito, a fronte di un reddito mensile di Fr. 7'450.- netti (compresa 13ma), "verserà nelle mani della moglie" Fr. 4'900.- al mese, per sé stessa Fr. 2'500.- e per i figli Fr. 2'400.- assegni familiari compresi.
Ovviamente, nella casa coniugale si potrà insediare l’eventuale futuro "amico" della madre. Il padre invece con Fr. 2'550.- mensili (13ma compresa, ossia circa Fr. 2'000.- da gennaio a novembre) vivrà nel suo misero appartamento, offrirà vitto e alloggio ai tre figli quando saranno con lui, pagherà le imposte cantonali comunali e federali, la cassa malati e pure l’onorario del suo avvocato dato che il magnanimo Pretore ha concesso alla madre ma non al padre l’assistenza giudiziaria!
Ipotizziamo ora che dopo la separazione la madre imbastisca una relazione sentimentale duratura con un uomo celibe che percepisce uno stipendio di Fr. 5'100.- mensili netti. Il nucleo ricostituito disporrà della ragguardevole cifra di Fr.10'000.- netti al mese, il nuovo partner della madre farà da "padre acquisito" ai tre figli e vivrà nella casa con piscina di comproprietà del padre naturale. Quest’ultimo (non ancora "giuridicamente" ex marito) continuerà suo malgrado a dover contribuire alla vecchiaia della signora fino al giorno in cui il divorzio "crescerà in giudicato" (diverrà cioè effettivo e definitivo), di modo che la metà dei contributi da lui versati dal giorno del matrimonio per il I. (AVS e AI) e il II. Pilastro (Cassa pensioni) diverrà la "dote di divorzio" della madre.
Dulcis in fundo, il padre potrà chiedere che vengano sospesi i Fr.2'500.- di alimenti che paga alla moglie solamente dopo 5 anni di convivenza stabile della madre con il nuovo partner. Dunque, per il "Diritto del divorzio" il nuovo nucleo ricostituito della madre potrà vivere per almeno 5 anni con Fr. 2'500.- al mese in più, alla faccia del divorziando marito.