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TICINOIl Ticino? un dormitorio per anziani

15.12.10 - 10:04
I locali notturni chiudono e, nel 2030, le previsioni sulla popolazione parlano di uno scenario da fantascienza
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Il Ticino? un dormitorio per anziani
I locali notturni chiudono e, nel 2030, le previsioni sulla popolazione parlano di uno scenario da fantascienza

BELLINZONA - I paesi rischiano di diventare dormitori silenziosi e privi di vita. Gli anziani aumentano, i locali chiudono per le lamentele dei cittadini, e la vita in Ticino si prospetta buia e triste. Uno scenario da fantascienza che invece, stando alle ultime vicende di cronaca e ai dati statistici sulla popolazione, appare credibile.

Basta considerare tre elementi. La recente decisione del Cantone di vietare i concerti all'Osteria Pasinetti dopo le lamentele dei cittadini, la denuncia  del gerente del Bube’s Pub di Roveredo, altro locale della regione che propone musica dal vivo e che sta incontrando qualche problema con il vicinato che si lamenta per i rumori generati. Infine i dati relativi alla popolazione in Ticino, che registrano un'alta percentuale di persone anziane e che nel 2030 prevedono scenari, con indici di vecchiaia mai visti finora. Infatti, nella previsione del 2030, gli anziani saranno 163 in più ogni 100 giovani (263/100), in sostanza una vera e propria società che si muove  sulle gambe dei 65enni ed oltre, con prospettive in declino e non certo rassicuranti.

Statistiche - Matteo Borioli dell’Ufficio di statistica - Unità di demografia del Dipartimento delle finanze e dell'economia del Cantone Ticino spiega che “Non è giusto parlare di società  “molto vecchia” . Piuttosto si possono effettuare dei confronti nel tempo o nello spazio per capire quanto la società è cambiata”. Eppure il Ticino, nel corso degli anni, ha visto aumentare la quota di anziani sul totale della popolazione con percentuali sempre più vistose. E la previsione per il 2030 non è rosea.

Basta considerare l’indice di anzianità, cioè il rapporto percentuale tra la popolazione con 65 o più anni e la popolazione totale. Una popolazione in cui l’indice supera il 12% è correntemente ritenuta “vecchia”. Nel Ticino, la soglia del 12 è stata superata già dal 1960. Ma quello che spaventa è che nel 2009 la soglia ha raggiunto il 20% e la previsione al 2030 parla addirittura di una percentuale del 32%, raggiungendo in 20 anni quello che è stato raggiunto negli ultimi 70.

I locali. I gerenti dei locali lanciano l'allarme. Di oggi, quello di Claudio Decristophoris del Bube’s Pub di Roveredo, che alle lamentele dei residenti chiede "più tolleranza" al Municipio, facendo notare che gli svariati generi musicali offerti a gente del posto rappresentano una testimonianza della vitalità del paese, che altrimenti sarebbe molto più “moscio”. Eppure il rischio è la chiusura ai concerti, cosa già verificatasi con il Paso, per il quale oltre 300 persone sono scese in piazza per protestare.

Ancora dati. “Confrontando i dati ticinesi con i dati svizzeri (dal 1970 al 2000), spiega Borioli - si può notare che il nostro cantone ha sempre avuto una maggiore percentuale di anziani rispetto alla situazione nazionale. Nel 2000, ad esempio, vi erano 2,5 punti percentuali in più rispetto alla Svizzera. Troviamo la medesima situazione allorquando confrontiamo l’indice di vecchiaia, da leggere come il numero di anziani di 65 anni o più, che si hanno ogni 100 giovani (persone con meno di 14 anni). Quando i valori di questo indice sono superiori a 100 significa che vi è una maggiore presenza di soggetti anziani rispetto ai giovanissimi. Nel 2000 troviamo che in Ticino vi sono quasi 30 anziani in più ogni 100 giovani rispetto alla Svizzera nel suo insieme”.

Se andiamo avanti e arriviamo al 2009 si scopre che oggi in Ticino ci sono già 46 anziani in più ogni 100 giovani. Il dato sarebbe peggiore se si considerasse solo la popolazione svizzera (246'637 abitanti nel 2009), scorporandola da quella degli stranieri (86'987 abitanti). Questi ultimi, infatti, per la maggior parte giovani, contribuiscono alla diminuzione della percentuale di invecchiamento.  Insomma gli anni passano senza cambiamento di rotta, e se nel 2009 i dati dicono che su una popolazione di 332 mila abitanti, ancora ben 184.000 sono compresi tra i 15 e i 65 anni, la domanda è, ma fino a quando durerà?

 

 

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