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TICINOLo Zanichelli della lingua dei segni è (quasi) una realtà

04.08.09 - 13:59
Una banca dati a livello nazionale, ancora in fase di realizzazione, è al centro di questo progetto che mira a realizzare un vocabolario online della lingua dei segni
Ticinonline
Lo Zanichelli della lingua dei segni è (quasi) una realtà
Una banca dati a livello nazionale, ancora in fase di realizzazione, è al centro di questo progetto che mira a realizzare un vocabolario online della lingua dei segni

LUGANO – Provate ad immaginare di camminare in città e di venire fermati da uno straniero che, in una lingua straniera, vi chiede alcune informazioni e voi che gli rispondete nella sua lingua. Oppure ripensate a una vostra vacanza all’estero e all’ostacolo che una lingua che non conoscete può rappresentare in molte occasioni. Molto spesso, grazie alle fatiche scolastiche, chi ha studiato in Ticino è in grado di cavarsi d’impiccio quasi ovunque; in Europa o addirittura in altri continenti. Sfortunatamente non altrettanto succede ai sordi che, anche in patria, sono quotidianamente confrontati a problemi di questo genere.

Trentamila segni - Nel 2008 ha preso avvio un progetto che, stando alle previsioni, si completerà nel 2011 e che dovrebbe permettere di diffondere maggiormente la conoscenza della lingua dei segni. “L’obiettivo è di arrivare ad avere nella banca dati che stiamo creando, e che sarà alla base di questo vocabolario dei segni, circa 10 mila segni per ognuna delle tre regioni linguistiche”, spiega Tiziana Rimoldi, membro direzione della Federazione svizzera dei sordi. “La banca dati della lingua dei segni tedesca dispone già di circa 10 mila segni. Nella Svizzera romanda hanno raccolto circa 2’000 segni e in Ticino siamo attorno ai 2’500-3’000 mila segni”.

Un progetto ambizioso - Un progetto linguistico che ha l’ambizioso compito di colmare una lacuna e permetterà al contempo di aiutare e promuovere la diffusione della lingua dei segni. “In ogni lingua parlata e all’interno delle diverse facoltà universitarie ci sono state e sono in atto delle ricerche linguistiche. Sulla lingua dei segni, in Svizzera, non c’è mai stato nessuno che ha fatto una ricerca ad ampio raggio che comprende le tre lingue” spiega Tiziana Rimoldi che rivela l’assenza, a livello universitario e scientifico, di ricerche linguistiche approfondite. “Il lavoro che stiamo svolgendo - continua Rimoldi - permetterà in seguito di offrire dei prodotti quali un vocabolario online, frutto magari della banca dati che stiamo creando, materiali per insegnare la lingua dei segni o per i bambini sordi che si avvicinano a questa lingua”.

Integrazione nella società - Dallo studio linguistico potranno nascere diverse applicazioni che non andranno unicamente a beneficio dei sordi, ma anche di tutti coloro che si trovano a contatto con questa comunità. “L’obiettivo principale è quello di diffondere la lingua dei segni - continua Rimoldi. Maggiore sarà la diffusione della lingua, maggiore sarà l’integrazione dei sordi nella società e maggiori saranno le occasioni per un sordo di incontrare persone che parlano la sua lingua”.

Magari un giorno potrete essere avvicinati da un turista sordo che vi chiede delle indicazioni e voi potrete rispondergli, così come fareste con un qualunque turista, utilizzando la sua lingua.

 

red

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