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PROCESSO TAMAGNI"Un gesto sconsiderato che fatico a comprendere"

22.01.09 - 19:28
Così Rosa Item, poco prima della sua richiesta di pena alla Corte.
"Un gesto sconsiderato che fatico a comprendere"
Così Rosa Item, poco prima della sua richiesta di pena alla Corte.

LOCARNO - Ivica Grgic, Marko Tomic e Ivan Jurkic ascoltano immobili il procuratore pubblico elencare la sequenza dei colpi da loro inferti a Damiano. Davanti alla corte che ascolta le parole di Rosa Item echeggiano nell'aula le accuse di omicidio intenzionale per Ivica Grgic e Marko Tomic e di aggressione per Ivan Jurkic. Dopo una requisitoria durata oltre quattro ore la Procuratrice pubblica Rosa Item ha formulato le proprie richieste. Dieci anni e sei mesi per Marko Tomic, 10 anni per Ivica Grgic e 3 anni per Ivan Jurkic. Una differenza di sei mesi tra le pene richieste per i due ragazzi che hanno sferrato i calci al capo di Damiano Tamagni giustificata dal comportamento tenuto in aula dagli imputati e dal differente atteggiamento di Grgic, collaborativo rispetto a quello tenuto da Tomic.
 

Ecco un breve percorso di alcuni dei momenti salienti della dettagliata e approfondita requisitoria del Procuratore pubblico Rosa Item.

"Chi ha calciato la testa di Damiano?" ha domandato Rosa Item rivolta alla corte. "Gli unici ad aver sicuramente tirato un calcio alla testa di Damiano sono stati Ivica Grgic e Marko Tomic -incalza la stessa Item-. La morte di Damiano è oggettivamente collegata ai calci di Ivica e Marko. Uno alla nuca ed uno alla tempia".

La requisitoria della pp si fa quindi più intensa. "Marko Tomic e Ivica Grgic hanno sferrato due calci violenti in testa alla vittima". Elementi dai quali possiamo evincere la volontà del gesto. Grgic e Tomic hanno colpito la vittima a terra, inerme, inoffensiva. Quando non aveva nessuna possibilità di difesa. Con calci diretti alla testa dopo averlo colpito con calci diretti al corpo. Decidendo -sottolinea- di mirare alla testa. L'uno dopo l'altro. Senza interruzione quando vedevano gli spasmi di dolore a terra, quando la mano si proteggeva. 

"Mentre lo colpivano lo vedevano ed erano consapevoli che in quella condizione difficilmente avrebbero sbagliato mira. Erano perfettamente consapevoli dei loro calci. Non importa stabilire quale dei due calci è responsabili. Erano perfettamente consapevoli dell'efficacia e forza dei loro calci. Due calci - ripete enfatizzando Rosa Item - che hanno concorso al risultato di provocare la distorsione della testa e del collo e la conseguente lacerazione dell'arteria. Entrambi non possono non aver previsto che vi era la concreta possibilità di un esito letale. Per il dolo basta una consapevolezza delle conseguenze dei propri gesti. Non importa che la morte non fosse desiderata. Quello che importa è che stiamo parlando di calci diretti alla testa". In seguito Rosa Item afferma che "si tratta di un dolo eventuale molto vicino al dolo diretto".

"L'omicidio intenzionale è stato imputato a Marko Tomic e a Ivica Grgic in correità che è tale quando due o più persone partecipano alla decisione, organizzazione o esecuzione - ha chiarito la procuratrice pubblica -. In concreto hanno insieme e congiuntamente nello stesso tempo colpito la vittima a terra. Visto questo agire comune alla testa quello che è decisivo è che è dall'azione comune che è scaturito il risultato della morte. Ecco il nesso causale tra il loro agire e la morte".

Reato d'aggressione per Ivan Jurkic e non per gli altri due imputati perché "quando in un'aggressione si arriva a definire colui o coloro che hanno prodotto con le loro azioni la morte della vittima il reato di omicidio assorbe in se quello di aggressione" spiega il procuratore pubblica. Item spiega in seguito che è la gravità della colpa il criterio utilizzato per commisurare la pena. "La distruzione di una vita umana è sempre un reato gravissimo, ancor più quando lo si causa per il semplice motivo di menar le mani. È un gesto sconsiderato che fatico a comprendere come possano essere arrivati ad un risultato così" ha affermato Rosa Item avvicinandosi al finale della propria requisitoria. 

"Hanno causato un dolore che non potrà mai più essere sanato. Anche il comportamento tenuto dopo i fatti dimostra l'assenza di valore e di non aver nessun rispetto della vita umana".

Partendo da una pena base di 12 anni, del dolo eventuale alle soglie di un dolo diretto e tenuto conto dell'estrema gravità dell'agire di Marko Tomic e Ivica Grgic, della carcerazione subita e nel caso di Grgic dei precedenti, del comportamento in aula e chiedo per gli imputati anni 10 anni e mesi sei di reclusione per Marko Tomic, anni 10 per Ivica Grgic e 3 anni a Ivan Jurkic".

Requisitoria chiusa. La sentenza è attesa non prima di martedì.
 

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