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PROCESSO TAMAGNILa requisitoria, l'enfasi del Procuratore: "Prima i calci e poi il carnevale"

22.01.09 - 15:59
"Una legittima difesa concordata dai tre ma negata nei fatti", così il procuratore pubblico Rosa Item nella sua requisitoria in cui si cerca di dimostrare il loro fallito tentativo di sminuire le proprie responsabilità davanti agli inquirenti attraverso dichiarazioni divergenti.
Tipress / Samuel Golay
La requisitoria, l'enfasi del Procuratore: "Prima i calci e poi il carnevale"
"Una legittima difesa concordata dai tre ma negata nei fatti", così il procuratore pubblico Rosa Item nella sua requisitoria in cui si cerca di dimostrare il loro fallito tentativo di sminuire le proprie responsabilità davanti agli inquirenti attraverso dichiarazioni divergenti.

LOCARNO - Il procuratore pubblico si muove, gesticola, rivive e descrive le scene di quella sera. In una una requisitoria, ricca di gestualità, Rosa Item continua il racconto degli attimi successivi l'aggressione a Damiano Tamagni. I primi soccorsi in via Borghese ed il trasporto all'ospedale La Carità di Locarno.

Attimi frenetici con l'arrivo dei genitori e l'inizio della caccia agli aggressori. Il fermo di un testimone, definito spesso un esperto di risse, che si crede coinvolto e che si scopre solo in seguito estraneo al pestaggio. Una lunga notte che si è conclusa con l'arresto dei tre giovani e che è stata seguita dai primi interrogatori ed i primi verbali dai quali emerge il tentativo di sostenere la legittima difesa. "Una legittima difesa concordata dai tre ma negata dai fatti" spiega la pp. Una linea comune che "dimostra che avevano immediatamente capito la gravità della loro situazione, prova che erano coscienti della loro responsabilità ed hanno poi agito nel tentativo di sminuire le proprie responsabilità, ognuno per conto suo" afferma il procuratore pubblico.

Un susseguirsi di versioni discordanti che hanno complicato la ricostruzione dei fatti e che hanno reso necessario ricorrere alle versioni fornite dai testimoni. Il procuratore pubblico spiega quindi che solo così i tre imputati, modificando le proprie precedenti deposizioni alla luce delle contestazioni dei testimoni, sono arrivati a versioni più concordanti e solo così è stato possibile arrivare ad una ricostruzione definitiva.

"Hanno colpito Damiano Tamagni con calci in testa. Sono loro e lo sanno che lo hanno colpito e sanno come lo hanno colpito. Queste persone cosa fanno? Invece di avvicinarsi  e prestare soccorso, senza rimorso e senza un minimo di pietà se ne vanno al carnevale di Bellinzona fino al mattino dopo" osserva con enfasi rivolta alla corte. Indicando chiaramente l'imputato il procuratore pubblico ripete le parole dette da Ivica Grgic all'interno del capannone di piazza Sant'Antonio e riportate da un teste: "quello non si rialza più", parole poi smentite da Grgic stesso.

"La successione cronologica dei verbali dimostra che i tre imputati vogliono arrivare a dare la stessa versione - sostiene il procuratore -, tentativo che fallisce perché Tomic non riesce a sostenere le proprie dichiarazioni e perché, come spesso capita, afferma di non ricordare". 

"Avevo bevuto poco, ero cosciente di quanto stessi facendo" ha affermato in un verbale Tomic che si trova a dovere modificare spesso le proprie dichiarazioni.

Il momento della richiesta di pena si avvicina.
 

Tipress / Samuel Golay

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