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PROCESSO TAMAGNIIl medico legale Osculati: "Impossibile determinare quale dei due colpi abbia ucciso Damiano Tamagni"

21.01.09 - 11:01
Ti Press
Il medico legale Osculati: "Impossibile determinare quale dei due colpi abbia ucciso Damiano Tamagni"

LOCARNO - È iniziata la battaglia delle perizie medico-legali. A prendere la parola questa mattina è stato il professor Antonio Osculati dell’Unità operativa di medicina legale dell’Azienda ospedaliera universitaria di Varese, la cui perizia - ricordiamo - è servita alla procuratrice pubblica Rosa Item per sostenere la tesi che la morte  di Damiano Tamagni sia stata provocata dalla lacerazione dell'arteria cervicale causata dai calci ricevuti.

"In Damiano Tamagni - ha spiegato il dottor Osculati - è stata riscontrata una differenza del diametro delle arterie cerebrali intracraniche, elemento questo comune e assolutamente non legato ad una malformazione. Queste arterie sono ben protette dalla struttura ossea e, in assenza di un trauma penetrativo, come nel caso in questione, si può spiegare la lacerazione solo con uno spostamento anomalo per estensione e rapidità del capo. Un movimento repentino e molto ampio può causare il superamento della normale resistenza elastica delle strutture interne, vasi sanguini compresi".

In sostanza il dottor Osculati ha sostenuto la tesi secondo la quale Damiano sarebbe morto per i colpi subiti, confermando la relazione fra i due calci (alla tempia e al collo) e la lacerazione risultata mortale.

Il presidente della corte, Mauro Ermani, ha chiesto al perito, riportando le dichiarazioni degli imputati, se l'urto con la schiena sul muretto può aver causato il trauma. "In condizioni in cui la vittima potesse essere tonicamente valida ritengo improbabile che il solo urto contro il muretto potesse causare quella lesione" è stata la risposta.

In sostanza non è quindi possibile determinare quale dei due colpi, uno alla tempia ed uno al collo, abbia causato il trauma, da qui si evince la decisione della pp delle due accuse di omicidio intenzionale nei confronti di Tomic e Grgic.

La deposizione del perito Osculati continua. "Colpi modesti o in alcune parti corporee possono non avere lasciato tracce" Damiano potrebbe quindi aver ricevuto più dei 15 colpi di cui sono state riscontrate lesioni. Lesioni al volto, come spiegato prima, non possono non lasciare segni".

Secondo il perito sentito dalla difesa assume particolare importanza la cronologia dei sintomi. "Il dottor Fiori  -ha chiesto Ermani - fa riferimento agli atti, cosa che lei dottor Osculati non ha fatto, ed afferma che Damiano cadendo a terra ha dato segni di scompostezza. Da qui la possibilità che in quel momento la l'arteria fosse già lesa. Quindi le chiedo 'questa lesione arteriosa dopo quanto tempo produce i suoi sintomi? Mi spiego, la persona che subisce questa lesione crolla a terra immediatamente come l'animale quando il macellaio la uccide o passa del temo?"

Immediata la risposta del dottor Osculati: "È poco scientifico considerare le dichiarazioni dei testimoni (sulle quali si basa Fiori per dire che Damiano dava segni di scompostezza prima di finire a terra, ndr) che non hanno una formazione adeguata per delle analisi scientifiche. Si deve quindi ritenere che i sintomi della lesione si abbiano in pochi secondi, decine o al massimo in pochi minuti. Non c'è uno spegnimento ed un crollo immediato. Nella perizia di parte si parla di piccola lesione, piccola è stata ma va considerata nel contesto e in tal caso non è assolutamente stata piccola ma devastante per l'encefalo".

Lo sbarramento degli occhi può coincidere con l'arresto cardiaco? chiede Ermani
"Lo sbarramento - spiega il medico - può avvenire anche per altre ragioni". Non è un elemento sul quale il perito si sente in grado di esprimere certezze scientifiche.

"Ma Fiori è stupito della rapidità dell'arresto cardiocircolatorio" incalza Ermani. "Nel tronco encefalico - ha spiegato ancora il medico - molto vicino all'area dell'emmoragia, vi sono i centri che controllano le parti vitali quali la respirazione e il battito cardiaco. L'emorragia ha creato uno shock e quindi l'arresto cardiaco. La rianimazione ha dapprima riattivato il ritmo cardiaco che, date le buone condizioni generali di Damiano ha ripreso a funzionare fino al collasso definitivo"

RED

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