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EQUITAZIONELe teste intelligenti si proteggono!

02.05.08 - 07:00
La campagna SUVA 2008 non ha dubbi: il casco d’equitazione deve assolutamente fare parte dell’equipaggiamento di ogni cavaliere.
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Le teste intelligenti si proteggono!
La campagna SUVA 2008 non ha dubbi: il casco d’equitazione deve assolutamente fare parte dell’equipaggiamento di ogni cavaliere.
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Proteggersi la testa è, per ogni cavaliere, una delle azioni più importanti, potremmo affermare “salvavita”, anche se non ci si rende perfettamente conto fino a che non succede qualche incidente in cui si va a sbattere la testa.

La campagna della SUVA di quest’anno pone proprio l’accento sul fatto che ogni cavaliere dovrebbe essere consapevole del rischio elevato di lesioni cui va incontro, sia a causa di involontarie cadute da sella, come pure perché il cavallo, animale gregario per antonomasia, si spaventi con tutte le conseguenze che il suo comportamento impaurito può innescare.

“In queste situazioni particolari il cavaliere non ha una zona di deformazione e neppure un air bag contrariamente al conducente di una moderna automobile”, sono le osservazioni della SUVA che la Federazione Svizzera Sport Equestri (FTSE) ha subito fatte proprie nella divulgazione della campagna informativa. “Soltanto l’idoneo caschetto è in grado di proteggere la testa e le vertebre cervicali dalle conseguenze di una caduta.”

Negli sport equestri, le ferite al capo si situano tra i traumi più frequenti, a causa delle cadute da cavallo, ma non solo: si rivelano talvolta fatali anche i colpi di testa del cavallo mentre ce ne stiamo prendendo cura da terra, come pure i calci ben assestati dal nostro quadrupede mentre gli giriamo attorno per pulirlo.

Nel suo comunicato stampa, la FTSE sottolinea come “lo spettro delle potenziali ferite è ampio: dalla semplice commozione cerebrale ai traumi cranici più gravi, tutto è possibile e i cavalieri del tempo libero pare siano i più esposti a questo tipo di incidenti.”

Purtroppo ancora parecchi sono i cavalieri e le amazzoni che non si muniscono di cap o di una protezione appropriata e omologata. In particolare, da un’accurata indagine è scaturito che sono soprattutto le amazzoni a rinunciare al copricapo protettivo perché, nonostante siano coscienti del grosso pericolo cui si espongono, non vogliono sciupare la loro capigliatura.

“Questa è la ragione per cui la FTSE ha deciso di lanciare una campagna di cartelloni pubblicitari all’interno del programma di prevenzione della SUVA, con l’intento di raggiungere ogni scuderia e far passare il messaggio che vuole sostanzialmente evitare al massimo le lesioni al capo e alla colonna cervicale.”

“Le teste intelligenti si proteggono!”, è il motto che accompagna l’immagine di una donna che porta una grossa cicatrice alla testa, a testimoniare le conseguenze cui si potrebbe andare incontro in modo irresponsabile.


A sei amazzoni ticinesi la licenza di cavaliere

Si sono tenuti alla scuderia Le Gerre di Losone i test teorico e pratico per ottenere la licenza nelle discipline dell’addestramento e del salto. Tutta al femminile la rosa delle “licenziate” di quest’anno: Laura Ochsner, Alessandra Girardi e Lia Garzoni hanno superato brillantemente l’esame di licenza di cavaliere nella disciplina dell’addestramento; Giulia Friedel, Fabienne Neri e Guya Bianchini hanno superato sempre con grande stile l’esame di licenza nella disciplina del salto a ostacoli.

A tutte vanno i complimenti del mondo ippico ticinese, in attesa di vederle ben presto in azione ad inizio giugno: al concorso di salto a ostacoli promosso alla Scuderia La Sosta di Curio, e in autunno quando il Circolo ippico di Lugano organizzerà i Campionati ticinesi 2008 di addestramento.


Maria Grazia Buletti/GLM

 
 
 
 
 
FOTO KEYSTONE
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