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MORBIO INFERIORE/ VANCOUVERIn Canada faccia a faccia tra Bill Gates e Bruno Giussani

26.03.15 - 19:00
Il fondatore di Microsoft e il direttore europeo di TED insieme sul palco per parlare dei rischi mondiali
Bruno Giussani e Bill Gates sul palco di TED2015 con, sul grande schermo alle loro spalle, i due fotografati in tuta protettiva durante la loro visita alla replica di un ospedale da campo allestito nel quadro della conferenza. Foto TED/Duncan Davidson
In Canada faccia a faccia tra Bill Gates e Bruno Giussani
Il fondatore di Microsoft e il direttore europeo di TED insieme sul palco per parlare dei rischi mondiali

VANCOUVER - E’ sul palco della conferenza TED2015 a Vancouver, in Canada, che la settimana scorsa il vice presidente della società ticinese di servizi internet Tinext, Bruno Giussani, ha discusso di rischi globali con il fondatore di Microsoft, Bill Gates.

Gates era invitato a parlare di rischi globali alla conferenza, che si svolge ogni anno ed è considerata fra le più importanti al mondo.
Giussani, che oltre ad aver co-fondato Tinext è direttore europeo di TED, era il moderatore della sessione nella quale è intervenuto l’imprenditore da 79 miliardi di dollari (secondo la classifica “Forbes” delle persone più ricche).

La Fondazione Gates è impegnata da molti anni sul fronte della salute pubblica, dell’educazione e della lotta alla povertà su scala globale, e Gates ha da poco pubblicato nella rivista scientifica “New England Journal of Medicine” un’analisi dell’epidemia di Ebola che ha fatto quasi 10’000 morti (e afflitto 30’000 persone) in Africa occidentale durante l’ultimo anno, estraendone lezioni e principi “per fare in modo di essere meglio preparati in futuro ed evitare che il prossimo virus si diffonda quanto questo”.

Il pomeriggio prima di ritrovarsi sul palco, Gates e Giussani hanno entrambi, sotto la guida esperta di medici che sono stati attivi in Liberia e Sierra Leone, indossato tute protettive e sperimentato la difficoltà alle quali era confrontato il personale sanitario durante l’epidemia, discutendo poi la cosa sul palco.

“Fra tutti i rischi massici ai quali siamo confrontati”, ha detto Gates, “quello che mi preccupa di più non è la minaccia nucleare: è un virus che uccida milioni di persone. E la crisi dell’Ebola ci ha mostrato che non siamo preparati, che non abbiamo un sistema reattivo. Durante la crisi dell’anno scorso in qualche modo siamo stati fortunati — perchè l’Ebola si diffonde soltanto per contatto fisico, e perchè ci sono stati centinaia di eroi, medici, infermiere e altro personale, che si sono impegnati personalmente, prendendo rischi enormi. Ma la prossima volta potrebbe trattarsi di un virus aerobico”.

Nel quadro della conferenza era stata installata una replica di un ospedale da campo simile in tutto a quelli utilizzati in Africa occidentale durante l’epidemia dello scorso anno, e Giussani ha descritto i vari passi necessari al personale sanitario per indossare la tuta protettiva, le difficoltà a lavorare in queste condizioni, e il protocollo molto rigoroso necessario per rimuovere la protezione senza infettarsi accidentalmente.

“Personalmente considero il personale medico che ha combattuto l’epidemia come degli eroi, e dovreste tutti considerarli come tali”, ha detto Giussani al pubblico di TED.

Fra le misure suggerite da Gates per prevenire future epidemie globali figura un uso più sistematico di tecnologie come internet, telefoni mobili e mappatura satellitare per poter meglio monitorare le condizioni sanitarie, e per diffondere informazioni tempestivamente alle popolazioni colpite. Inoltre, ha suggerito, è indispensabile continuare e accelerare lo sviluppo di sistemi diagnostici più rapidi e di vaccini (uno dei settori nei quali la Fondazione Gates svolge un ruolo chiave).
“Abbiamo bisogno di un sistema d’allerta e di risposta globale”.

 

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