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NEUCHÂTEL/GINEVRAIl 63% degli immigrati arriva in Svizzera per ragioni professionali

24.07.17 - 14:25
Gli intervistati provengono da 11 regioni o Paesi: Germania, Austria, Francia, Italia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, America del Nord, Sudamerica, India e Africa occidentale
Keystone
Il 63% degli immigrati arriva in Svizzera per ragioni professionali
Gli intervistati provengono da 11 regioni o Paesi: Germania, Austria, Francia, Italia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, America del Nord, Sudamerica, India e Africa occidentale

NEUCHÂTEL/GINEVRA - L'immigrazione in Svizzera è dovuta principalmente a ragioni professionali, stando ai risultati preliminari di uno studio condotto dal Polo nazionale di ricerca "NCCR - On the Move". Il 70% dei migranti ritiene che la sua situazione lavorativa sia migliorata.

I ricercatori dell'Università di Ginevra (UNIGE) hanno interrogato alla fine dello scorso anno 6'000 persone giunte in Svizzera dal 2006 in poi, ha indicato all'ats Philippe Wanner, vicedirettore del NCCR On the Move, confermando un'informazione pubblicata dal Blick.

Gli intervistati provengono da 11 regioni o Paesi: Germania, Austria, Francia, Italia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, America del Nord, Sudamerica, India e Africa occidentale. I due terzi affermano di essersi trasferiti per ragioni professionali, ma esistono sensibili differenze a seconda della provenienza: la percentuale è del 65% fra i cittadini provenienti dai Paesi limitrofi o dalla Gran Bretagna, mentre è inferiore al 60% per chi arriva da Spagna, Portogallo, Nordamerica e India. Solo il 20% dei migranti dell'Africa occidentale e del Sudamerica invoca ragioni professionali; sono le motivazioni famigliari che primeggiano (circa 65%).

Siamo stati un po' sorpresi dall'elevato tasso di soddisfazione espresso dagli intervistati, commenta il professor Philippe Wanner, direttore dell'Istituto di demografia e socioeconomia di UNIGE. Per il 70% di essi il trasferimento in Svizzera coincide con un miglioramento della propria situazione professionale. Anche in questo caso si osservano differenza in base all'origine. Per oltre il 75% degli immigrati dal Sud dell'Europa (Italia, Spagna, Portogallo) il cambiamento è stato vantaggioso, per chi proviene dal continente americano e dalla Gran Bretagna il miglioramento è un po' meno marcato (60%).

Solo gli uomini indiani hanno dichiarato che l'evoluzione della loro situazione professionale è stata positiva. Fra le connazionali donne il tasso scende al 45%. In genere la percentuale di immigrate che ha segnalato un peggioramento (15%) è superiore a quella degli uomini (10%).

Il Polo nazionale di ricerca sui flussi migratori "On the Move" è coordinato dall'Università di Neuchâtel. I ricercatori ora svilupperanno diversi aspetti della ricerca in vista di pubblicare un libro alla fine del 2018, precisa Wanner.

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