La 33enne dovrà rispondere dell'accusa di favoreggiamento e aiuto all'evasione di detenuti. Il Ministero pubblico ha chiesto una pena di 27 mesi
ZURIGO - Si apre martedì davanti al tribunale distrettuale di Dietikon (ZH) il processo ad Angela Magdici, la secondina innamorata che nel febbraio 2016 aveva aiutato il siriano Hassan Kiko a fuggire dalla prigione della località zurighese.
La 33enne, cittadina svizzera con passato migratorio, dovrà rispondere dell'accusa di favoreggiamento e aiuto all'evasione di detenuti. Il Ministero pubblico chiede di condannarla a una pena detentiva di 27 mesi, di cui sette da scontare.
La donna aveva conosciuto Kiko nella prigione in cui lavorava e dove l'uomo scontava una pena di quattro anni per stupro: invaghitasi del detenuto, verso la mezzanotte dell'8 febbraio 2016 aveva aperto la cella ed era fuggita con lui.
I due si erano rifugiati in Italia. I Carabinieri li avevano arrestati nelle prime ore del 25 marzo in un appartamento a Romano di Lombardia (Bergamo). Lei era stata estradata verso la Svizzera alla metà di aprile e rimessa in libertà dopo due settimane. Lui era stato estradato il 12 maggio.
In dicembre il siriano, arrivato in Svizzera nel 2010 e già condannato a due riprese per reati a sfondo sessuale, si è visto confermare in seconda istanza la condanna a quattro anni di prigione per lo stupro di una ragazza di 15 anni. Kiko è stato riconosciuto colpevole di violenza carnale e coazione sessuale per un rapporto avuto nel novembre 2014 con una ragazza - la sera prima del 16esimo compleanno di lei - mentre si trovava nell'auto di un amico nel parcheggio di un locale di Schlieren (ZH).
Non è chiaro se il 28enne sarà processato anche per l'evasione: il Tribunale cantonale deve ancora decidere in merito a un ricorso della procura contro un decreto d'abbandono emanato alla fine di ottobre dal Tribunale distrettuale di Dietikon.