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Scrivania personale e personalizzata? Roba vecchia. Così cambiano gli uffici: la tendenza comincia a prendere piede anche in Svizzera
LUGANO - E voi: sareste disposti a rinunciare alla vostra scrivania? Ai gadget, i portafortuna e i ninnoli che vi rendono riconoscibile dentro la stanza: anche quando non ci siete?
Fa scuola l'America - Addio postazione di lavoro fissa; foto della fidanzata o dei bambini al fianco dello schermo, spazzolino da denti infilato nel contenitore delle penne e lì accanto il plico di riviste che rimangono da leggere. I tradizionalisti ne prendano atto: l'ufficio non è più luogo dove far valere la proprietà privata. A far scuola, come al solito, è l'America: ma la tendenza, destinata trasformare gli ambienti di una professione che sempre più si svincola dagli usi del passato, sta prendendo in fretta piede anche in Svizzera.
I Cantoni tedeschi di provano: e il Ticino? - Zurich, Swisscom, sede elvetica di Microsoft: cantoni tedeschi, più aperti o pronti al cambiamento rispetto a un Ticino che al momento rifugge davanti soltanto all'idea. Non è ancora prassi, neppure oltre Gottardo: è mera eccezione. Che però si fa strada, scantona sconcerto e conquista un numero sempre maggiore di persone, liete per ora di sperimentare il nuovo.
Così si rafforza lo spirito di squadra - Oggi mi siedo vicino al capo: perché no. Domani all'ultimo degli arrivati: molto meglio. Mette meno soggezione e poi nessuno mi controlla. Oppure vado dove capita: perché a volte non avere un posto sicuro mette qualche ansia. Chi primo arriva, meglio s'accomoda: gli altri si accontentino di quel che resta. Possibilità che dai piani alti però viene guardata come un'opportunità, un valore aggiunto. Consente di conoscersi tutti un po' meglio, di rafforzare il team e lo spirito di squadra, giura chi ne sa.
Un risparmio del 30% - O chi cavalca il trend per risparmiare: si stima una riduzione dei costi del 30%. Certo, quando si conclude l'orario di lavoro, e capita di guardare quei tavoli vuoti e così spogli, anonimi, si viene presi da un po' di tristezza. Nell'epoca dei tablet ultraleggeri, dei freelance da casa e del co-working, non c'è però tanto da sorprendersi: e guai, in fondo, anche a lamentarsi.
