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IRAQ«La guerra chimica è cominciata»

23.10.16 - 22:30
L'arsenale chimico dell'Isis, ecco cosa potrebbero avere
«La guerra chimica è cominciata»
L'arsenale chimico dell'Isis, ecco cosa potrebbero avere

MOSUL - «La guerra chimica è cominciata», ha dichiarato oggi il generale Sirwan Barzani, impegnato con i suoi Peshmerga sul fronte della strategica battaglia di Mosul, dove fonti locali riferiscono di un apparato difensivo in cui l'Isis ha messo in campo di tutto, anche lo spauracchio delle armi chimiche, che gli uomini del Califfo hanno dimostrato di possedere. Inoltre, da ieri una nube tossica di diossido di zolfo, sprigionato da un incendio appiccato ad un impianto chimico al-Mishraq a Qayyara, vicino a Mosul, sta avvelenando l'area, provocato intossicazioni e obbligando i soldati a indossare maschere antigas.

Tutti si dicono preparati all'idea di affrontare una minaccia chimica durante la battaglia di Mosul. Ma qual è la reale entità del pericolo? È noto che i mujaheddin del Califfo abbiano saccheggiato gli arsenali di Saddam Hussein. Inoltre, in una ricostruzione fatta attraverso un 'confidente' dalla rivista americana Foreign Policy, i jihadisti già nel novembre 2012, mesi prima di separarsi dai qaedisti del fronte Al-Nusra e quasi due anni prima che lo Stato Islamico fosse proclamato, misero le mani su un arsenale di armi chimiche in un bunker conquistato all'esercito di Bashar al Assad.

Lo scorso maggio Ahmet Uzumcu, il direttore dell'Opac, l'organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche, lanciò l'allarme: «Il sospetto che l'Isis produca da solo armi chimiche è molto preoccupante». Per Uzumcu, le tracce di gas mostarda «dimostrano che hanno la tecnologia, le conoscenze e anche accesso ai materiali per produrle». I timori che Al Baghdadi abbia reclutato chimici ed esperti dei tempi di Saddam sono fondati.

Esperti militari da settimane, in previsione dell'offensiva in corso a Mosul, stanno esaminando i frammenti di proiettili e granate sparate dall'Isis e solo in un caso finora sono state rilevate tracce di 'gas mostarda' lo scorso 5 ottobre. Il gas mostarda, spiegano gli esperti, ha un impatto militare limitato, in quanto produce escoriazioni della pelle e lesioni ai polmoni ma non è necessariamente letale. In uno dei pochi attacchi chimici accertati dell'Isis, quello compiuto in marzo sul villaggio di Taza, a sud di Kirkuk, piovvero razzi caricati a gas mostarda e cloro, uccidendo solo tre bambini.

Secondo molti analisti e fonti militari qualificate americane, quello delle armi chimiche costituisce un pericolo "piuttosto limitato", perché si dubita fortemente, malgrado gli allarmi dei mesi passati, che l'Isis abbia la possibilità di produrre armi chimiche che abbiano un impatto significativo. Occorre ricordare inoltre che il 13 settembre bombardieri pesanti Usa hanno raso al suolo un ex impianto industriale farmaceutico vicino a Mosul da cui, è stato rivelato, i jihadisti erano in grado di produrre armi non convenzionali a base di cloro, zolfo (mostarda) e altre sostanze tossiche. Una "significativa minaccia" eliminata. Se ciò non bastasse, i militari Usa hanno distribuito 40'000 maschere antigas ai militari iracheni e altre 9'000 ai Peshmerga.

Ad ogni modo, non avendo certezza della reale entità del suo arsenale, per l'Isis conta per ora più l'effetto psicologico, l'insicurezza e il senso di vulnerabilità che esso produce sul nemico.

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