Contro il Ginevra l'Ambrì è, a sprazzi, stato bello. Rimaneggiatissime, le Aquile erano però reduci da cinque sconfitte consecutive. Contro il Bienne il 54enne coach si gioca il posto
AMBRì – Un nuovo rovescio, seppur risicato e forse non del tutto meritato, ha spinto l'Ambrì nell'abisso. I biancoblù sono ora, per la prima volta dell'anno, ultimi da soli in classifica.
La prestazione di Les Vernets contro il Ginevra non è stata pessima per i leventinesi, che erano pure rallentati dalle tante assenze. L'ottima reazione dopo la partenza a rilento e le tante occasioni sprecate raccontano di una squadra viva, di un gruppo compatto e pronto a lottare ogni sera per raccogliere quanti più punti possibile. Per dare una svolta alla situazione, insomma.
Si deve però essere onesti: colpevolmente svegliatisi solo sullo 0-3, i sopracenerini hanno messo alle corde un avversario imperfetto, un avversario che già era in grande difficoltà. Un avversario che, prima di ieri sera, aveva perso cinque match in fila e che, per stessa ammissione dello schiettissimo Chris McSorley, «Ricomincerà a dare calci nel culo alle avversarie solo quando rientreranno i tanti infortunati». Contro l'Ambrì il Ginevra ha potuto schierare Gerbe ma, in ogni caso, ha giocato menomato, incompleto, impacciato. E tutto ciò si è visto.
Il punto, ora, è capire dove stanno i problemi dei biancoblù e come, questi, si possono risolvere.
La situazione creatasi, l'ultimo posto della graduatoria con le altre che scappano, è figlia delle pessime scelte di Zanatta&Co.?
La squadra è buona ma Kossmann, con i suoi continui cambiamenti, ha solo fatto confusione?
Dirigenti e coach stanno facendo il massimo ma i giocatori non ingranano?
La sensazione è che le colpe vadano condivise. In quanto alla soluzione... beh in questi casi non ce ne sono molte. Kossmann è fin qui stato difeso dalla società la quale, in ogni caso, a luci spente ha cominciato a guardarsi attorno in cerca di possibili sostituti. Il 54enne coach è ancora al suo posto ma pare davvero, senza un cambio repentino di marcia, essere destinato ad avere le ore contate. Ogni match è quello buono per ripartire o salutare. Già stasera, in casa contro il Bienne (un'altra squadra ultimamente in grande difficoltà) l'allenatore potrebbe giocare la sua ultima mano. Se qualche jolly gli è rimasto, allora forse salverà il posto, altrimenti sarà dura rivederlo in futuro ancora sulla panchina biancoblù.
Il confronto di stasera è, infine, importante pure per quanto riguarda il timing: dopo questo, l'Ambrì giocherà una sola volta (venerdì prossimo contro il Kloten) in diciassette giorni. Se dovessero decidere di cambiare, Lombardi e soci non avrebbero opportunità migliore...